Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SARDEGNA
anno <1936>   pagina <69>
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LA COMPLETA UNIONE DELLA SARDEGNA AL PIEMONTE IN UNA LETTERA DEL CONTE DI CAVOUR I E IN ALTRI DOCUMENTI INEDITI
Nel corso della storia, da Vittorio Amedeo II al Re Vittorioso, i Sardi non hanno mai conosciuto soste nella illimitata devozione ai loro Principi e ai loro Re nei quali immedesimarono sempre l'orgoglio e le fortune della loro vita*
Uno degli esempi più insigni della fedeltà sarda è quello della Unione da essi propugnata durante il periodo delle riforme di Carlo Alberto*
H trattato di Londra del 2 agosto 1718 imponeva a Vittorio Amedeo H, per sé e per i suoi successori, la Costituzione spagnuola del 1355 che poggiava sul sistema feudale e manteneva in Sardegna, con i feudi, tutto un complesso di ordinamenti, di istituzioni e di privilegi che le conferivano una particolare autonomia, ma la straniavano dal flusso italico della lontana terraferma lascian­dola quasi sola., fra le acque, serrata al suo passato come intorno al G-ennargentu, coronato di nubi e povero di vivente vita .
I Sardi sentirono, nel profondo, questo stato di disagio che era economico e sociale ma che sopratutto era disagio morale poiché alla loro fierezza non era consentita una disparità di reggimento con i fratelli d'oltremare, anche se questa disparità conservava ad essi dei privilegi importanti, fra cui l'esonero dalla coscrizione militare.
Carlo Alberto ebbe dirètta conoscenza dei bisogni e delle aspirazioni dei Sardi fin dalla sua prima visita in Sardegna compiuta mentre era Principe Ereditario, nel 1829.
Nelle sue note di viaggio,1) che sono documento luminoso del suo alto intelletto e del suo acume politico, il Magnanimo Re scrive che per guarire i tanti gravi mali della Sardegna bisognerà incominciare ad elevare l'edifìcio della civiltà dalle sue basi. H primo atto dovrà dunque essere l'abolizione del regime feudale. Le leggi e i regolamenti di terraferma dovrebbero essere i soli dai quali la Sardegna dovrebbe essere amministrata .
II coraggioso programma di riforme sarà attuato da Carlo Alberto appena salito al trono nel 1831.
Con la Carta Reale 19 dicembre 1835 egli preparerà la abolizione del feudalismo che sarà effettuata e regolata con gli editti del 1836 e del 1838. La
2) Vedi in MÀBIA. LUISA CAO, La fine della Costitusiom Autonoma in Sardegna, Edizioni della E. C E. S., Cagliari 1928, lo scritto di Carlo Alberto Voyoge en Sarda igue (Appendice, Doc A. 11 p. 97, ecc.).