Rassegna storica del Risorgimento
CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SARDEGNA
anno
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1936
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pagina
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74
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74
Giorgio Burdanzellu
inizierà, con Carlo Alberto, il moto irresistibile del suo Risorgimento, la Sardegna sarà presente, avanti a tutti; per formare il primo nucleo unitario della Patria.
Per cui era giustizia che ne chiedesse, con generoso animo, la migliore cittadinanza.
L'atto fondamentale di questo movimento è la fusione che fu chiesta il 29 novembre 1847 al Re dalla Deputazione Sarda che aveva a capo l'Arcivescovo Marongiu e di cui parla la lettera di Barione Petitti.
Il Re accolse con grande compiacimento i rappresentanti degli antichi statuenti e del popolo nuovo ed antico di Sardegna e promise loro di unire Pisola agli altri stati dacché mesta Unione era l'unico mezzo per farla rifiorire .
Uunione avrà poi il sovrano suggello con la proclamazione dello Statuto.
Il Conte di Cavour, al quale non poteva sfuggire l'aspirazione dei sardi e la portata politica dell'avvenimento, ne prepara ed asseconda la effettuazione con sicuro intuito politico.
Questa sua lettera, fino ad oggi non conosciuta, chiarisce ormai senza dubbiezze il sentimento dei sardi per la completa unione:
cSig. Av.
Ho visto ieri dei sa rd i so no sdegna tissi mi contro I a legge sulla soppressione del Consiglio Supremo.
La considerano come un indizio del non volere eseguire le promesse della assimilazione completa. I sardi vogliono anzitutto l'Unione. Se ripetono gli antichi privilegi è solo come mezzo di giungere al vero loro scopo. Insista su questo punto, nell'articolo e lo faccia un po' vibratello. Le mando l'opuscolo del Sulis *) che accenna l'origine del Consiglio Supremo.
Confido in Lei, non lunghe ma vibrate parole.
Lo aspetto per le dieci o per le undici all'ufficio.
In fretta me le dico
Dev. Servitore e collaboratore ... C. Cavour.
In calce appare la seguente nota: Alla Corte di Cassazione furono nominati due sardi: Tola e Musio . *)
Questo l'interessante documento. Contiene esso, come quasi tutte le lettere del grande statista, errori di lingua e di ortografia e come in molte altre lettere sue non vi sono notati né la data né l'indirizzo.
1) Il Sulis di cui è cenno nella lettera del Cavour è Francesco Sulis di Sassari, professore di diritto pubblico, patriota insigne, deputato nel 1848 che legò il suo nome allibro Dei moti liberali dell'Isola dal 1793 al 1821 e che nel 1847 pubblicò in Torino l'opuscolo Della Riforme del Re e dell'Isola di Sardegna al quale il Cavour si riferisce ed ove proclama la necessità di estendere alla Sardegna le riforme AIbcrtinc.
2) i due Sardi nominati dal Cavour a margine della sua lettera, Tola e Musio, sono: Giovanni Antonio Tola che nel 1848 fu eletto deputato di Oristano ma che perla sua qualità di magistrato fu dichiarato ineleggibile. Fu valente giureconsulto, poeta e letterato.
Giuseppe Musio di Bitti. Giurista di valore. Fu chiamato dal Viceré Montiglio (1831-1840) a reggere la Segreteria di Stato in Sardegna. Fu tra i primi senatori del 1848. In politica fu seguace del Cavour. Nel 1860 si dimise dalla carica di Presidente della Corte di Appello di Nizza per non partecipare ai lavori della Cessione di Nizza alla Francia.