Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SARDEGNA
anno <1936>   pagina <75>
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La completa unione della Sardegna al Piemonte, ecc. 75
Ma è facile accertarne là data e individuarne il destinatario.
H 15 dicembre 1847 si pubblicò a Torino il giornale II Risorgimento, di cui erano principali collaboratori, con funzioni direttive, Cesare Balbo e Camillo Cavour.
Faceva parte del Comitato di redazione l'avvocato Michelangelo Castelli. 9 La lettera fu scritta appunto a lui il 5 gennaio 1848 perchè il giorno
seguente 6 gennaio comparve sul Risorgimento in prima pagina il seguente
editoriale, senza firma:
Lo Gazzetta di Torino del 2 corrènte'pubblicò le lettere patenti colle quali il Supremo Consiglio di Sardegna viene soppresso e le sue attribuzioni conferite, per ciò cbe riguarda il giudi­ziario, alla Corte di Cassazione, per ciò cbe aspetta all'ordine amministrativo, al Consiglio di Stato.
Stabilisce inoltre che in questi due consigli dovranno sedere tre sardi.
Queste lettere patenti produssero nei sardi stanziati tra noi un senso dolorosissimo.
Temiamo cbe giungendo in Sardegna non debbano altresì scemare le giuste gioie di quelle popolazioni per le speranze date loro di una più stretta unione con noi.
NelPindicare in quale proporzione i Sardi sieno chiamati a far parte del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione, pare ch'essi considerino la Sardegna siccome una parte del Regno retta da leggi speciali, non compresa in quella generale e piena fratellanza cbe solo può contentare i Sardi e noi.
I Sardi non desiderano particolari guarentigie, privilegi esclusivi, ma sentono di poter desiderare e pretendere unione intera e assoluta. Essi preferirebbero non vedere nessuno dei loro sedere nei supremi magistrati legali purché tutte le leggi civili e politiche fossero accomunate loro coi fratelli Piemontesi.
Gli antichi privilegi, i loro Stamenti, il Consiglio Supremo, Vesenzione delle coscrizioni, i Sardi sono disposti a sacrificar tutto affine di rassodare quelValtra unione cbe è ora il primo bisogno delle popolazioni italiane.
Alla stregua di questa documentazione ogni dubbio sul sentimento delle popolazioni sarde, cade. I Sardi ancora una volta, affermano, nel campo delle civili abnegazioni, come la affermeranno nel campo dei bellici cimenti, la loro fedeltà al Re e alla Patria Italiana, suggellandola con un atto meritorio di rinuncia.
La volontà dei Sardi, di tutti i Sardi, alla completa unione trova altresì conferma nelle notizie e negli articoli pubblicati pure in quel torno di tempo sul Risorgimento, fra i quali merita di essere segnalato questo di Cesare Balbo su Sardegna e Sicilia 2) che cosi chiude:
a Non è possibile non ammirare questi sentimenti dei Sardi, questa opinione, questi fatti, questa generosità, questa educazione politica, questa civiltà progredita del popolo sardo; non è possibile non ringraziarlo da tutte le balze, da tutti i piani, da tutte le marine del nostro Stato, noi Liguri Piemontesi-Savoiardi. Tra i meravigliosi e quasi miracolosi fatti del presente Risorgimento d'Italia, questi è uno dei più belli, senza dubbio - Dio lo vuole - Dio lo vuole! .
1) U Conte di Cavour. Ricordi di MICHEIANGELO CASTEKU editi per cura di Luigi Chiala, Deputato al Parlamento, Editori Roux e Favule, Torino - Napoli, 1886.
2) CESABE BALBO, Sardegna e Sicilia, in II Risorgimento, anno I, n. 1, Torino, 15 dicembre 18.47.