Rassegna storica del Risorgimento

CAVOUR, CAMILLO BENSO DI ; SARDEGNA
anno <1936>   pagina <76>
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Giorgio Bardanzellu
Ma tutta la raccolta dì 12 Risorgimento offre una larga documentazione del sentimento unanime dei Sardi per la fusione.
In un gran banchetto dato in Torino il 20 dicembre 1847 da 612 rappre­sentanti del Commercio Subalpino il cav. Giacomo Giovami etti, Consigliere di S. M.s pronunciò, fra l'entusiasmo dei presenti, il seguente discorso: *)
Vi è un fatto nuovo e fecondo che importa di rammentare oggi in questa assemblea, il fatto dei nostri fratelli di Sardegna i quali sì levano spontanei come una sola persona e gridano a noi: siamo vostri fratelli. Gridano al comune padre e sovrano: siamo anche noi tuoi figli amorosi e fidi quanfaltri mai. E la prova più sicura che il sentimento italiano non è spento in nessuno dei nostri fratelli che l'isolamento dei secoli e le più grandi sventare non valsero neppure ad intiepidirlo che gli uomini che vivono sotto il nostro cielo hanno un cuore che invoca con la stessa energia la guarentigia della comune salute: Unione.
E Raimondo Cugia Dentala in un articolo intitolato Non più ostracismo alla Sardegna2) così conclude: La riunione del Piemonte è il più caldo voto ed unanime di tutti i sardi.
Con la completa unione si ristabilisce la continuità della vita storica della Sardegna. L'Isola generosa adempie così alla grande missione a cui era stata avventurosamente chiamata nel 1720.
La promulgazione dello Statuto suggellò la più completa e solare delle fusioni.
L'animo dei sardi, finalmente appagati nel loro sentimento e nel loro orgoglio di italiani, si manifestò in vibranti e schietti indirig;ri che le maggiori città dell'isola inviarono al Re rigeneratore.
Questi indirizzi, ancora inediti e che si conservano nell'Archivio di Stato di Torino, richiamano e riconfermano nel modo più commovente e più solenne i voti già espressi dal popolo di Sardegna per la completa unione
È bene che essi si conoscano nella loro interezza.
SASSABI Sire,
Nell'esultanza generale dei popoli Sardi e Subalpini per la benefica legge dell'8 febbraio sancita liberamente da Vostra Maestà, non è. ultima la città di Sassari a partecipare al comune giubilo, ed alla comune gratitudine.
Ammiratrice delle opere stupende di utili riforme emanate dalla Sovrana vostra sapienza in ogni ramo di pubblica amministrazione, Sassari sente ancor'essa quanto sia al disopra di ogni altro beneficio quella che Voi impartiste ai vostri popoli, concedendo loro uno Statuto fondamentale di governo rappresentativo che è il fratto politico più consentaneo alla presente condizione dei tempi, ed alla cresciuta e sempre progrediente civiltà degli uomini. La legge
1) Da il Risorgimento del 5 gennaio 1848. 2 Da il Risorgimento del 27 gennaio 1848,