Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; FRANCESCO II RE DELLE DUE SICILIE
anno <1936>   pagina <120>
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Libri e perioditi
sin troppo diplomatico Dell'aspettare l'occasione di parlare; ma non crederei tuttavia ohe l'Ai' dini abbia avuta nna sensibile influenza su Napoleone. Anche per l'Aldini è vera l'osservazione riportata dal Taine ohe, dopo il consolato, Napoleone, avendo accentrato nelle sue mani tutti i poteri, convinto di non aver bisogno di lumi da nessuno, pensava di aver bisogno soltanto di braccia. Forse invece che di a lumi sarebbe meglio parlare diconsigli, perchè è nota viceversa la straordinaria facoltà di questi uomini, cui pare sia dato il mandato senza condizioni di condurre non soltanto il proprio paese, di sorprendere istantaneamente quanto di utile può esservi nelle idee di cbicchesia. Non era certamente l'Aldini che potesse pensare a condurre anche solo par­zialmente alla sua una volontà così sproporzionatamente superiore. H Concetti non pensa tanto, ma in quella sua t cooperazione di cinque anni di fatiche tra Napoleone e l'Aldini, i cinque anni di studi si possono lasciare all'Aldini solo, a mio parere. Il Concetti in fine riportando il ritratto dell'Aldini descritto dal Ballin dice che della esattezza fisica è garante la stampa che orna il suo volume; ma in essa a me pare di vedere nell'Aldini all'età di quasi sessantanni un'invi­diabile capigliatura, piuttosto che dei ricci ohe dissimulino la nudità del cranio. Ma tutte queste sono osservazioni su cui non mette conto di fermarsi, e piuttosto vorrei fare qualche considera­zione di indole più generalo. Giustamente il Concetti riduce le tendenze unitarie dell'Aldini all'aspi* razione di un tanto di unificazione di territori italiani ohe assicurasse l'autonomia dello Stato. Ma se si generalizza ad altri, mi accosterei assai di più al Solmi sul pentimento d'allora di unità italiana, specialmente pensando a qnol profondo fenomeno dei profughi di Napoli e di altri luo­ghi di tutta Italia a Milano, il quale è un fatto e mostra rho non si può ritenere un isolato il Cuoco che proclama la necessità di formare uno etato unico di tutta Italia. Forse poi vi è amor di tesi nel trovare che Bologna ha portato nel movimento generale il contributo giuridico, il senso costituzionale, a cui riconduce anebe il pirmontesirmo bolognese del 1848-59. Posso sba­gliarmi, ma in quest'ultimo periodo anche a Bologna era determinante piuttosto il fatto dell'azione ormai scoperta e decisa 'della Dinastia Sabauda, ohe fu il coefficente fattivo maggiore del nostro Risorgimento, in quanto e storia effettiva. L'opera politica stessa dello Zanolìni. e meglio ancora quella del Minghetti, più che da idee costituzionali mi paro deteriorata dai fatti di Casa Savoia; col che non si intende disconoscere l'azione della destra moderata, che ebbe nelle Roma* gne autorevolissimi esponenti. Anche i rarporti ohe il Concetti trova tra gli antichi prorotti dell'Aldini e il memoriale cavouriano del 1856 mi paiono più suggestivi che probanti, perchè i concetti del primo in fondo sono un po' troppo comuni nell'epoca napoleonica.
Mi accorgo di essere caduto anch'io nel solito vezzo delle recensioni, per le quali più "che mettere in luce i pregi si cade a rilevare ciò che meno è riuscito personalmente persuasivo, e cosi a mettere avanti se stessi a detrimento dell'autore; caso tanto più sconveniente nel caso pre­sente in quanto che la prefazione del Concorri prevalentemente voleva essere une introduzione all'inventario da lui pubblicato, a cui debbo quindi ritornare.
Questa parte, che è la sostanziale del lavoro del Concetti, mi pare condotta con ottimo metodo, in modo da dare nna completa visiere di tutto l'importante* complesso Motto chiara e esauriente è anche la parte della prefazióne ohe ne illustra le vicende e som­mariamente il contenuto. La sistemazione definitiva data dal Concetti ai basa assai sn quella di Nicomede Bianchi, che alla sua volta non aveva trascurata la prima impor tatavi dal Cristini, segretario dell'Aldini medesimo; nna parte dello carte che riguardano l'attività commerciale dal 1802 al 7P?6. parto che dopo lo osservazioni del Concetti sulla ripercus­sione degli affari nella vita dell'Aldini, avrebbe superato per importanza quanto parrebbe desumersi dalla qualità degli atti, andò probabilmente dispersa; ma fortunatamente ci è rimasto il resto. Assai opportunamente iì Concetti divise il anarro gruppo anale risulta dall'inventario Bianchi in due, sceverando gli atti che riguardano l'attività politica dell'Aldini dopo la caduta del­l'impero; opportunamente, non soltanto per la diversità diplomatica degli arti medesimi, ma anche perchè il gruppo 1814-16 già era previsto nell'ordinamento del Cristini. L'ultimo gruppo di fatto si estende anche oltre la morte dell'Aldini (1826). perchè comprende eziandio le vicende posteriori delle carte Aldini, giungendo cosi sino al 1889. Nello stesso groppo noterò le cartelle 10 e 11. in cui vi sono molte lettere di personaggi all'Aldini, divise por nome dei corrispondenti; tra questi vi sono moltissime persone tra le più rappresentative dell'inizio de) secolo XIX.
Ma il gruppo che interessa di più è senza alcun dubbio il terzo, o C, indicato come carte di protocollo riservato della segreteria di Stato del Regno d'Italia 1805-1813 (buste VI e VII)