Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECHE ; FRANCESCO II RE DELLE DUE SICILIE
anno
<
1936
>
pagina
<
123
>
Libri e periodici 123
S. E. il Ministro, oltre a darle il nuovo ordinamento e il nuovissimo impulso, ha voluto così donare alla nuova Deputazione anche questo primo volume e si tratta, giova dirlo subito, di un volume veramente magnifico che, presentato nel settembre scorso al XXVIII Congresso Storico Subalpino in Casale, vi ha tosto destato il più vivo e più alto interesse.
Qnesto primo volume comprende le carte di Giovanni Lonza che vanno dal 1829 al 1857; ma fornisce già la limpida prova di quanto importanti e quanto decisivi, per la ricostruzione della figura di Lui, saranno questi documenti che S. E. il Ministro de Vecchi ha, con tanto amore e con tanta cura, raccolti.
Il volume si apre col 1829. Coglie così il Lanza nel fiore della sua giovinezza, a 19 anni (il Lanza era nato in Casale il 15 febbraio 1810) e lo accompagna per quasi un trentennio, sino al 1857, con una successione cronologica di 215 documenti che comprendono, non sol- tanto le lettere di Ini, ma anche i suoi articoli e le sue pubblicazioni, di agricoltura, di economia e di finanza; gli estratti del suo diario , dei suoi pensieri e delle sue reminiscenze e le sue relazioni, come Ministro, al Re; onde i singoli aspetti della sua vita ne risultano illustrati e illuminati.
Primo nel tempo è naturalmente il Lanza, studente di medicina, con alcune lettere, assai belle, al fratello Carlo e al notaio Francesco de Vecchi, suo amico carissimo e suo futuro cognato (il notaio de Vecchi sposò infatti nel 1834 la minore sorella del Lanza, Luigia). Poi viene il Lanza medico, che con perfetta serenità cura numerosi malati di colera (1835) e mette con garbo in ridicolo la figura di un suo collega che temendo fortemente , com'egli scrive, di essere colpito dal male, non faceva la notte altro che alzarsi, mettersi serviziali. passeggiare per la sala attigua e comune, gemere, sospirare, rìdere, zuffolare, canterellare, piangere >.
Medico tuttavia, nonostante questo lodevole inizio, il Lanza non fu che per pochi anni. Già nel diario del 1838 appare netta la sua passione per la vita campestre soprattutto in seguito a una grave malattia d'occhi, che gli aveva impedito di dedicarsi allo studio e di partecipare a nn concorso. Ed eccolo infatti, dopo il 1839, tutto dedito a introdurre nuovi metodi di coltura nella sua tenuta di Roncaglia ed a scrivere sulla Gazzetta SelF Associazione Agraria una serie di studi e di articoli veramente preziosi.
Quest'Associazione era sorta nel 1842 e ne facevano parte molti tra gli nomini migliori del tempo: fra di essi, il conte di Cavour, che il Lanza vi conobbe nel 1845. Ed è, com'è noto, la famosa Associazione che tenne negli ultimi giorni di agosto e nei primi di settembre 1847 quel memorabile congresso, che assunse tosto carattere schiettamente politico e, come scrive il Lanza, diede il primo segno e la prima spinta al risorgimento, rivelò l'animo patriottico di Carlo Alberto, destò grandi speranze e infuse nuovo coraggio agli Italiani . Il Lanza primo vi gridò: Viva l'Italia e fu un uragano di grida e di applausi .
Siamo così al 1848 e al primo squillo di guerra. Il Lanza tosto vi accorre come volontario, da prima a Milano, poi a Brescia, dalla quale città è datata il 9 aprile una sua lettera al fratello, veramente bellissima. H fratello gli aveva offerto, a nome dei compatrioti di Casale, la candidatura a deputato. II Lanza è sensibile all'offerta, ma risponde: Però al presente mi sono impegnato in una missione più importante e più urgente, qual'è quella di concorrere con tutte le mie forze all'indipendenza d'Italia e mette in luce la sua opera tra i volontari, e dichiara che a per tutto il mese dì aprile non potrà ritornare . Se con questa condizione vorranno favorirlo, sarà loro doppiamente grato , perchè così gli lasceranno l'opportunità di servire in due modi la patria .
Ad elezioni compiute, il Lanza è deputato, e come deputato è naturalmente figura che non più appartiene alla sola sua casa e ai suoi amici e ai suoi campi e nemmeno alla dolce fidanzata e presto sposa, Clementina Zoppis: è figura che appartiene alla storia. E i documenti riuniti nel volume le danno appunto tutto il rilievo che storicamente le spetta. Ecco infatti le sue lettere ed ecco le note del suo diario per il 1848 e il 1849; ecco la sua relazione sulle cause della sconfitta dì Novara, dissenziente nelle conclusioni dai colleghi della Commissione; ecco, parallela albi sua attività di deputato, quella di giornalista, con la partecipazione, prima ad altri giornali, poi alla fondazione dell'Opinione.
Dopo Novara, è il decennio fervido che prepara i nuovi grandi avvenimenti della seconda guerra d'Indipendenza. E in qnesto decennio l'attività del Lanza si accresco e si innalza. Nel 1852 è vice-presidente della Camera; il 31 maggio 1855 è Ministro dell'Istruzione pubblica e sino al 18 ottobre 1858. In questo periodo regge anche, per vario tempo, il Ministero