Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECHE ; FRANCESCO II RE DELLE DUE SICILIE
anno <1936>   pagina <124>
immagine non disponibile

124
Libri e periodici
delle Finanze, in luogo del conte di Cavour, trattenuto a Parigi. E il nostro volume lo segue in tutta questa intensa operosità e mirabilmente la illustra.
I documenti più importanti sono naturalmente quelli ohe riguardano la sua attività dì Ministro. I suoi tratti sono qui veramente netti e inconfondibili. A poco più di un mese di distanza dalla sua nomina, egli scrive, il 6 luglio, al presidente del Consiglio universitario. Aporti, per ricordargli che il parere del Consiglio era, per il Ministro, non obbligatorio, ma semplicemente facoltativo e che solito ad essere franco ed esplicito nelle sue relazioni per­sonali, non dubitava che FAporti non avrebbe a male l'avvertimento, che per debito di ufficio era in obbligo di fargli. Nell'agosto, contro il parere del Consiglio Superiore, propone la nomina, per la cattedra di materia medica, non del Parola, ma del Dcmichelis e nella relazione al Re ne dà le ragioni. Parimenti, contro il parere dello stesso Consiglio propone al Re nell'otto­bre la nomina, non del Carlevaris, ma del Cannizzaro e nel gennaio successivo, per la catte­dra di chimica, non quella del Sobrero, ma quella del Pirla, insigne scienziato napoletano, allora professore nell'Ateneo pisano. Questa nomina del Pino, fece particolarmente rumore, ma il Lanza tenne duro. Gli avversari giunsero sino al Re, che, nel ricevere il Lonza per la firma, gli disse che sapeva del voto contrario del Consiglio Superiore e che parevagli ingiu­sto e violento Patto del Ministro . Il Lanza rispettosamente rispose che il Piria era superiore al Sobrero per meriti scientifici. Inoltre che era di alta importanza per il Piemonte, che rappre­sentava l'Italia, di chiamare il Piria, napoletano, dimostrando così di considerare virtualmente cittadini tutti gli Italiani ; alle quali parole il gran Re, commosso, si arrese, firmò il decreto e abbracciò il Lanza dicendogli (io penso nel suo schietto dialetto piemontese): Lei è proprio un brav'uomo . Episodio che il Lanza tratteggia con sobrie linee e che è veramente scultorio.
Uguale cosa è a dirsi, del resto, anche di molti altri esempi, che nel volume ricorrono, dovunque si tratti di un necessario richiamo a un più elevato senso dei propri doveri o di un severo ammonimento ad adempierli con più scrupolosa coscienza. Né mai il Ministro si appaga a che altri faccia per lui, ma sempre direttamente interviene e rivela i segni continui della sua personalità, col concordare coi funzionari le risposte alle pratiche o con lo scrivere a matita, in margine, il provvedimento da prendere e la risposta da dare, rendendo cosi evi­dente anche oggi, ai nostri occhi, il suo personale intervento e la sua decisione. Nella magnifica prefazione al volume, che egli ha con tanto amore composto, S. E. il Ministro de Vecchi mette in giusto rilievo questo metodo di lavoro del Lanza, aggiungendo con molta finezza: Altri ancora oggi usano con profitto e con azione personale inconfondibile gli stessi metodi. Sono i ministri che lavorano e assumono le responsabilità .
Volume quindi veramente magnifico, quale tosto si rivela al primo inizio, e quale anche più appare dopo l'attenta lettura: volume dove non sai se sia più l'ammirazione o il godi­mento: quadri e momenti di vita pubblica e privata che si succedono, così come si sono svolti nel tempo, ma che si compongono man mano in una perfetta armonia e in una superiore unità: desiderio quindi vivo ed intenso degli altri volumi, che presto verranno e preparazione quant'altra mai suggestiva di quella biografia che S. E. il Ministro de Vecchi ci darà da par suo, quando la pubblicazione di tutte le Carte del Lanza sarà terminata.
Perciò, come sopra dicevo, la R. Deputazione Subalpina di Storia Patria è profondamente
grata a S. E. il Ministro per il dono che Egli le ha fatto di questo suo prezioso volume. Ma
insieme con la R. Deputazione, Gli sono grati quanti sono studiosi di storia e sunno tutto il
pregio di queste pubblicazioni di fonti e conoscono tutte le difficolta e tutte le cure, veramente
fatte di intelletto d'amore, che il loro apprestamento richiede e vedono oggi messa nella luce
dovuta, per merito di S. E. il Ministro de Vecchi di Val Cismon, questa nobilissima ed operante
figura del nostro Risorgimento: Attore come scrive S. E. il Ministro - e costruttore
vivo e senza riposo. Un uomo ed un carattere. ,
r SILVIO PIVANO
Dal carteggio di G. B, Giorgini: Cinquantasette lettere di Massimo d'Azeglio, con prefazione e note di MARIO Ptrcciom; Firenze, Vallecchi, s. a. [1935], in 16, pp. 154, L. 8.
Mario Puccioni, acuto ed autorevole studioso del Risorgimento, ha raccolto e pubblicato questo epistolario di Massimo d'Azeglio, togliendolo dai carteggi di G. B. Giorgini; meno una, rivolta a Vittoria Manzoni, moglie del Giorgini e cognata del d'Azeglio, questo lettere sono