Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA; PASCOLI LIONE ; STATO PONTIFICIO
anno <1936>   pagina <1302>
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Luigi Dal Pane
ristabilire Verario della Rev. Camera Ap.lica datti passati, e cor' retiti suoi discapiti.J}
Quando usci il Testamento politico, il Pascoli ebbe a provare parec­chie delusioni. Non possiamo dire fino a qua! punto siano vere le notizie che abbiamo sopra riferite, sulle traccie del Mariotti, secondo le quali il libro del nostro sarebbe stato bene accolto da Inno­cenzo XIII e da Benedetto XTV. Certo l'accoglienza non fu pari alle speranze che il Pascoli aveva concepite, poiché, nel proemio del Codicillo, lamenta di non esser stato chiamato dal pontefice per ese­guire i progetti enunciati nel suo libro. Mi vedo ora a terra a terra senza essere stato mai in nulla considerato , esclama con dolore. Evidentemente egli credeva di aver compiuta un'opera che gli desse diritto a salire ad alti unici.
D'altra parte il Testamento politico sollevò numerose critiche, come si rileva dalla prefazione al Tevere navigato e navigabile e dalla sciocca e volgare polemica che l'autore ebbe con l'abate Lami. In quest'ultima una cosa sola rifulge: il mal costume letterario allora in voga di scriver centinaia di pagine per cose veramente da nulla. E estranea infatti a tale polemica qualsiasi discussione sulle proposte del Pascoli e tutto si riduce a questioni di filologia e ad insolenze. Comunque l'accoglienza fatta al libro, dal quale tanti onori l'autore si aspettava, è sufficiente a dar ragione della composizione del Codi­cillo. Questo fu scritto nel 1743,3> ma nel 1740 il Pascoli vi lavorava già intorno, come confessa egli stesso nel proemio al Tevere navigato e navigabile. Era sua intenzione di presentarlo manoscritto a Bene­detto XTV, ma non possiamo dire se mandasse in seguito ad effetto tale divisamento.
H Codicillo è composto di 110 corollari, tanti quante sono le propo­sizioni del Testamento. Nei riguardi del contenuto non aggiunge a questo nulla di sostanzialmente nuovo, ma si limita a svilupparne e chiarirne i principi. La stessa cosa può ripetersi per gli altri scritti inediti da noi sopra elencati e di cui ci serviremo a suo luogo per meglio illustrare le descrizioni e il pensiero del nostro autore.
i) Me. cartaceo del soc. XVIII di ce. 6, mm. 270 X 220, in Bibl. Com. di Perugia, o. 1410. Questa memoria sembra indirizzata a Clemente XII.
*) Cfr. Risposta promessa al moderno signor Novellier Fiorentino dall'Autore del Testa­mento Politico nell'ultimo paragrafo Della Profusione dell'Opera del Tevere navigato, e navigabile. Stampato neWAnno decorso da Antonio De Rossi, Anno M.DCC.XLI. Nell'opera sono indicati gli scritti del Lami cui l'autore risponde. Del Lami si veda anche: Saggio di encomj al signor abate Lione Pascoli; In Pechino, A spese della Società, MDCCXLI.
3) Cfc. Codicifk, Corollario LXXIIJ.