Rassegna storica del Risorgimento

ECONOMIA; PASCOLI LIONE ; STATO PONTIFICIO
anno <1936>   pagina <1322>
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Luigi Dal Pane
come punto di partenza. Il rigido proibizionismo del passato, ione per un aumento di produzione e per una maggiore facilità di approv­vigionarsi, veniva a poco a poco incrinandosi e non mancano esempi di parziali e temporanei permessi di esportazione, con carattere più generale delle consuete concessioni di tratte.
V'era dunque un impulso generale verso un nuovo indirizzo, impulso che trova la sua spiegazione nelle condizioni economico-sociali del tempo. Gli accenni del nuovo orientamento sono ancora più. marcati in materia di commercio interno dove, come abbiamo detto sopra, si susseguivano a breve distanza e salvo interruzioni più o meno lungbe, le disposizioni concedenti la libertà di trasportare i grani e le biade da un luogo all'altro dello Stato senza bisogno di particolari licenze.
Tuttavia non è da credere che le cose procedessero così liscie come la lettera della legge può far supporre, poiché oltre le molte inadempienze proprie del sistema, rimanevano ostacoli di ordine fiscale come le gabelle dei passi e quelle del trasporto da un luogo aW altro.
Ora se è vero che il Pascoli nelle sue proposte non faceva che gene­ralizzare delle norme che già si erano altre volte attuate, è anche vero che proprio in quella generalizzazione stava il loro carattere di novità e di modernità, in quanto si sostituiva ad una serie di atti parziali ed eterogenei, emanati temporaneamente, caso per caso, un sistema di disposizioni generali valevoli per un tempo maggiore e per tutto lo Stato.
B) II regime tributario. Lo stesso principio che anima il sistema del Pascoli in materia di politica commerciale, si riflette nelle sue proposte di riforme tributarie. Egli si prefigge infatti lo scopo di levar di mezzo quei tributi che ostacolano l'attività economica, le incertezze e i disordini nell'applicazione e nella riscossione dei tributi. Quindi egli incomincia col chiedere una serie di provvedimenti che sollevino agricoltura, industria e commercio dagli eccessivi gravami: sopra­tutto combatte i dazi interni e quei dazi esterni che danneggiano la produzione.
Naturalmente la soppressione di una serie di entrate richiede, affinchè il bilancio dello Stato non abbia a soffrirne, la ricerca di nuove fonti. Per questo il Pascoli propone una riforma generale del sistema tributario.
Deve subito avvertirsi che il nostro pone a fondamento della sua riforma quello che noi chiamiamo il principio della generalità dei