Rassegna storica del Risorgimento

VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
anno <1936>   pagina <1328>
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1328 Adolfo Colombo
Difatti noi a distanza di quasi cento anni da quegli avvenimenti siamo in grado di dare un giudizio veramente ponderato ed impar­ziale sugli umori e tendenze di quel tempo.
Possediamo ormai una cosi abbondante messe di documenti diplo­matici e militari, di carteggi di ogni colore che sentendo, senza pre­concetti, varietà di voci e suoni di campane diverse, vagliando le fonti con critico acume e con serenità di animo, possiamo benissimo trarre conclusioni con piena coscienza di giovare alla storica verità. Ne risulterà così che buona parte di quei formidabili lottatori poli­tici, a qualunque partito appartenessero, agirono in buona fede, convinti di seguire la via migliore e più spedita per conseguire quelle mete che stavano a cuore di tutti. Fu appunto quella discordante armonia di tendenze e di giudizi, quel contrasto salito talora a dram­matiche tensioni, di elementi disparati ma concomitanti che portò al pieno compimento degli ideali nazionali.
Chi segnò il passo frenò le pericolose intemperanze degli esaltati; chi spinse avanti con maggiore audacia ruppe le esitanze dei pavidi. La prudenza degli uni e l'ardimento degli altri recarono col tempo frutti egualmente benefici anche se agli uomini del tempo in certi momenti, neU'infariare della passione politica, parve chela patria fosse minacciata da pericolo mortale.
Di non dubbio interesse e fonte di qualche salutare ammaestra­mento può quindi essere una sintetica ricostruzione, qua e là illumi­nata e confortata dal contributo di alcuni documenti nuovi di pri­missimo ordine, dei travagliatissimi albori di un Regno nei quali vedremo già spiccare fortemente la personalità del nuovo Re rive­latasi fin dai primi giorni quasi divinatrice dell'avvenire quando, scrivendo alla nobile savoiarda sulla situazione interna del paese e colla previsione di crisi ancora terribili, affermava che, nato nella tempesta, la tempesta non lo spaventava affatto.
I, LA DISFATTA DI NOVARA E LE SUE RIPERCUSSIONI IN PAESE
E NEL PARLAMENTO
Era trascorso un anno dalla primavera del '48 sbocciata tra canti, deliri, speranze fiorite d'ogni parte. Lo Statuto, la guerra, l'ebbrezza delle prime vittorie, le delusioni per la sconfitta, l'armistizio Salasco; i tentativi di pace; le lotte tra le fazioni; l'avvento al potere del partito democratico guerrafondaio; la riscossa durata quattro giorni, precipitata a Novara.