Rassegna storica del Risorgimento
VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
anno
<
1936
>
pagina
<
1331
>
Gii albori del Regno di Vittorio Emanuele II secondo nuovi documenti 1331
Ma questi primi ministri di Vittorio Emanuele II, specialmente il De Launay ed il Pinelli, furono scherniti ed insolentiti Il De Launay che era stato consigliato al figlio da Carlo Alberto *> era ritenuto un retrogrado, il Pinelli aveva legato il suo nome all'armistizio precedente, quello Salasco, considerato nefasto dai democratici. Su di essi si fece ricadere la responsabilità dell'armistizio che era stato deciso quando i ministri democratici erano ancora al potere. Pure essi resistettero impavidi alla bufera; il loro contegno, secondo la testimonianza del Della Rocca, fu pieno di dignità perchè consapevoli del generoso sacrificio che facevano al Re ed alla patria.
Persino il nuovo Re non fu risparmiato. Il deputato Josti in una seduta della Camera, nel parossismo della disperazione, si lasciò sfuggire parole irriverenti. Si tentò persino di mettere in dubbio la legittimità della successione e la validità degli atti perchè mancava Patto di abdicazione. Si portò ai sette cieli il grande sacrificio di Carlo Alberto per contrapporlo alla creduta rassegnazione di Vit-
Itorio Emanuele. Una deputazione della Camera non esitò di presentarsi al Re per esprimergli la sua contrarietà all'armistizio che egli aveva firmato. Fin d'allora cominciarono ad affiorare contro di lui calunnie atroci, prima velatamente, poi spudoratamente nei giornali dei demagoghi più sfegatati. Su queste calunnie contro il Re cosi si esprimeva Massimo d'Azeglio in un suo dispaccio del 19 maggio a Vincenzo Gioberti:8)
Un des moyens <jue le parti demagogiche met en oeuvre pour seeonder Ies projets de renversement de l'ordre et de la monarchie constitutionelle, est celai de répandre les plus infames calomnies contro notre Jeune Souveraini doni le caractère nohle et généreux est si digne d'estime. Elles sont trop basses et trop absnrdes pour devoh* etre refutées; ce n'est crae par le mépris qu'il faut répondre a de pareilles indignités.
1) Atti Pari a meri tari 1849 e giornali del tempo. Vedi in proposito la lettera di Harione Petitti a Michele Erede del 28 marzo 1849 in Anruno CODICNOLA, Dagli albori della libertà ai proclama di Monculiari, in Biblioteca di Storia Italiana recento della R. Deputazione di Storia Patria di Torino, voi. XIII, p. 635.
2) DEHJL. ROCCA, Autobiografia di un veterano. Ed. BattisteDa-Bologna, Zanichelli, 1900,
p. 144.
3) Archivio di Stato di Torino. Copialettere Ministero. Lotterò Ministri Francia. Questo dispaccio di Massimo d'Azeglio a Vincenzo Gioberti e gli altri che verrò man mano pubblicando sono inediti. Essi non sono compresi tra quelli editi dallo SFOBZA in Vincenzo Gioberti plenipotenziaria a Parigi, in Rassegna storica del Risorgimento, fase. 3 e 4, 1921.