Rassegna storica del Risorgimento
VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
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1936
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1334 Adolfo Colombo
anche nel caso che la malattia del Re volga in bene, perchè la convalescenza sarà lunghissima. D'altronde il campo è un arme a due tagli; se le truppe saranno ben sorvegliate, ben condotte, ben indirizzate, potranno rendere ottimi servizi ed in guerra ed in pace, ma se esse si trascurino, se i soldati diventano impazienti d'andare alle case loro, e non si disciplinano, se gli uffizioli nonjs'ìstruiscono e s'annoiano, possono nascere degli scandali dei quali inemici dell'ordinejnon mancherebbero di trarre partito.
I ministri poi dai giornali democratici erano messi alla gogna. Si profilavano con colori foschi; si gettava su essi il più amaro fiele. UOpinione scriveva che i nomi dei ministri presentavano una distillazione perfetta di quanto vi era di più ipocrita e di più retrogrado. Presentava il De Launay col suo sole crocifisso e la sua luna stillante sangue che portava impastricciato sul petto, simbolo della guerra che egli, campione delle tenebre, faceva alla luce. Quando il De Launay si presentò alla Camera come Presidente del Consiglio la Concordia lo paragonò ad un orso delle Alpi che, eretto in piedi, stava per ghermire la libertà e soffocarsela al petto. Il Pinelli era l'avvocato Azzeccagarbugli, l'avvocato di Radetski, il ministro della sventura. Per VEcho des Alpes Marittimes il ministero di Torino era composto degli uomini più sospetti e più impopolari; era l'espressione vivente della reazione e dell'assolutismo.
H Patrìote Savoisien considerando l'abbandono di Alessandria come atto di alto tradimento invocava che si mettessero i ministri sotto processo.
H tempo, grande giustiziere e la storia, giudice imparziale, hanno ormai squarciato i veli della passione e raddrizzato gli storpi giudizi. Tutto il castello di dubbi, di sospetti, di calunnie è crollato davanti ai documenti che man mano sono venuti alla luce e vengono ancora e sono letti e studiati serenamente.
Ma se sarà giustamente severa la nostra condanna di quanti per progetto, per fini sovversivi, per la febbre di riprendere il potere, per passione di parte diffusero scientemente calunnie e voci false ed ostacolarono con ogni mezzo l'opera del governo, denigrandolo, sgretolando l'autorità dello Stato e minacciando estrema rovina, dobbiamo però equamente distinguere da essi e giudicarli con maggiore indulgenza gli oppositori di buona fede che errarono per passione patria facilmente abbandonandosi a dubbi e sospetti che pur avevano qualche parvenza di fondamento.
Essi ignoravano allora la dura necessità che aveva condotto all'armistizio, penoso travaglio di quelle drammatiche ore che corsero