Rassegna storica del Risorgimento
VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
anno
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1936
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pagina
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1343
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Gli albori del Regno di Vittorio Emanuele II secondo nuovi documenti 1343
coi ministri della guerra e dell'interno, i rapporti di altre autorità militari, e della pubblica sicurezza, le carte delle inchieste e contro-inchieste, molte esagerazioni del tempo suggerite dalla passione e radicate poi profondamente nella tradizione popolare, saranno sfrondate, cadranno molte prevenzioni, e saranno in parte corrette persistenti impressioni. Persino il documento più. grave e più delicato, conosciuto da pochi per quanto sia già reso di pubblica ragionel) la relazione della Commissione municipale di inchiesta sui gravi e non dubbi eccessi di una parte della soldatesca, fondata sulle deposizioni degli interessati alla rifusione dei danni, non resisterà in qualche parte ad una revisione critica, obbiettiva, ad un controllo rigoroso e documentato della veridicità e della portata di alcune testimonianze, alla valutazione serena dell'animo con cui le deposizioni furono raccolte, accolte e riferite ed alla debita identificazione dei colpevoli fra i quali non pochi dei rivoltosi, non genovesi. Per lo meno questo documento dovrà essere vagliato con molta prudenza e messo a confronto colle contro osservazioni, non note, fatte alla relazione municipale da Alessandro La Marmora e col rapporto dell'altra Commissione nominata dal governo in sostituzione alla prima.2) Qua e là in provincia si rivelarono altri sintomi pericolosi di fermento negli animi. A Chambery e ad Albertville movimenti repubblicani. Ad Albertville si costituì un Comitato centrale provvisorio della Savoia per promuovere la convocazione di un'assemblea costituente basata sul suffragio universale. 3)
!) G. LOBIGIOLA, Cronistoria documentata dei fatti di Genova, marzo-aprile 1849, Sam-picrdarcnn. Palmieri, 1898.
2) Scriveva Giuseppe Gavone, aiutante di campo del generale La Marmora, il 17 aprile 1849 al fratello Angelo (Archivio Covone ora nel Museo del Risorgimento di Torino): Chi faceva il gran chiasso a Genova era una mano di emigrati di tutte le nazioni, di avventurieri, che col terrore e col partito di Lazzotti e Pellegrini in sostegno obbligarono gli inoffensivi a prendere le armi. Onesti poi avevano il torto e la viltà di lasciarsi dominare dai tristi... .
Che molte depredazioni fossero state fatte anche da rivoltosi assodò la seconda Commissione nominata il 4 luglio 1849. Alessandro La Marmora il 7 agosto scrisse una relazione di rettifica in cui pur amméttendo molti fatti gravi elencati dalla prima Commissione rileva che furono fatte doppie deposizioni e muove l'appunto che la Commissione non si diede la pena di verificare uno solo di qaei fatti esposti, adottandoli per infallibili e tracciando un quadro in modo che fossero messi in rilievo i fatti più gravi. A proposito del responso della I Commissione Alfonso La Marmora il 25 giugno '49 scriveva ai Sindaco di Genova: Quando il municipio credesse di dar pubblicità olla menzionata relazione le persone che la sottoscrissero risponderanno avanti i Tribunali delle calunnie o delle ingiurie' d'i .cui-eri fecero troppo leggermente autori all'appoggio Sì private dichiarazioni non confermate da vernn argomento di prova... . (Archivio di Stato di Torino, Cartelle citate).
Poiché a distanza di cento anni il triste episodio appartiene ormai alla storia mi propongo, per la verità, di tornare presto sull'argomento,
3) Archivio di Stato di Torino. Materie politiche in genere. Cartella 15.