Rassegna storica del Risorgimento

VITTORIO EMANUELE II RE D'ITALIA
anno <1936>   pagina <1349>
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Gli àlbori del Regno di Vittorio Emanuele II secondo nuovi documenti 1349
Per dare una soddisfazione all'opinione pubblica non esitò a nomi­nare una Commissione d'inchiesta composta di rappresentanti di destra e di sinistra per indagare su quanto vi era di vero, di esagerato e di falso sulle voci correnti intorno alla condotta della guerra pren­dendo impegno solenne di far conoscere i fatti nella loro nuda verità*
L'appello al popolo, quale si legge nei giornali del tempo 1J è un documento che fa onore ai ministri che lo sottoscrissero e che merita, per la nobiltà dei concetti, di essere qui riprodotto:
IL CONSIGLIO DEI MINISTRI Cittadini
Nel momento in cui la nazione è colpita da una grave sventura che deluse le più gloriose speranze, nel momento in cui tutti i partiti sono più concitati dai luttuosi avvenimenti, noi credemmo sacro dovere verso la patria di non declinare il peso di una carica, della quale in tempi felici può esserne ambito l'onore.
Quindi i soli pensieri delle gravi emergenze della nazione, la quale attende dal governo il ristoro dei patiti danni, e il consolidamento delle civili libertà e la salvezza dell'onore, saranno sempre nell'animo dei ministri, che al cospetto di Dio e della nazione giurarono col Re di essere fedeli allo Statuto e di reggere secondo giustizia la cosa pubblica.
La sventura della patria ora si accresce per intestine discordie; alcuni arditi non Hanno dubitato di accendere in questi supremi momenti la face della guerra civile; non però verrà meno il nostro coraggio all'accrescersi delle difficoltà.
Cittadini! Quando voi pure siate compresi da questi pensieri, e non vi lasciate mai trascinare dalle illusioni dei partiti nello svolgimento degli eventi, troverete d'accordo unitamente al ministero la vera linea della vostra condotta, e in breve potrete mostrare all'Europa ed ai nemici nostri, cbe, se fummo abbat­tuti dalla sventura, non ne rimanemmo avviliti, e cbe nella grandezza dell'animo vostro sapeste conservare intatto l'onore della patria.
Perciò il ministero v'invita a cooperare con lui che in questi giorni difficili il palladio della nostra libertà non rumi col mancare allo scopo delle sue più eante istituzioni, la libera stampa, il diritto di adunarsi, le ubere elezioni dei vostri rappresentanti e la nazionale milizia. Il ministero dal canto suo vi pro­mette, che, tutelato sempre dalla legalità, e sempre compreso della sua responsa­bilità in faccia a Dio e in faccia vostra, non risparmierà mezzo perchè i partiti non attentino alle nostre guarentigie, e non aggravino le condizioni a cui ci con­duceva una dolorosa sconfitta. Si stringano adunque gli animi vostri concordi al Re ed al suo governo in un solo volere, e non sarà più in pericolo la patria nostra 1
(Seguono le firme dei Ministri)
1) Vedi Concordia, 5 aprile.