Rassegna storica del Risorgimento

1831 ; CONSIGLIO DI STATO ; MAGISTRATURA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1936>   pagina <1376>
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Rosa Muriti Borsarelli
dcux autrcs brandirà do la puissanre legislative, le gouvernetnent reprfiiscntal if ne sera qu'unc déception. Si le Monarquc, au contraire, vcut cxécuter conscieneieuseincnt la Ioi fondamentale; B*il laisse aux deux pouvoirs une cnticrc indépendanec, un arriverà insensiblement à un resultai plus deplorante encore . ')
L'essenza del governo rappresentativo è per il De la Charrière la libertà dì stampa, la quale può essere causa di ogni male:
les moyens répressifs, les plns habilement concus. soni inefficaces pour cn empècher le débordement. Elle calomniera les intentions Ics plus pures; denigrerà les actes les plns utiles; elle remettra en questìon les droits les mieux établis, Contesterà les principe les plus certains, professerà les doctrìnes les plus an ti socialcs; elle avìlira dans l'opinion des penples le pouvoir et ses agcns; détruira la confiance en l'autoritfi; jeltera le doute et l'incertitude dans toutes les tétes; elle attaquera la Religion elle-mème dans son colte, dans ses dogmes, ébranlera l'édifice social jusque dans ses fondamens, et preparerà l'esprit public à une subversion totale..,.2)
In quanto alle due camere legislative, la prima, composta* di un piccolo gruppo di personaggi, distinti per nascita e per fortuna, sarebbe riuscita inferiore alla seconda elettiva. Il sistema rappresentativo era applicabile solo in un Paese composto di parti omogenee, come l'Inghilterra, dove l'aristocrazia non aveva mai cessato di essere la base del potere pubblico.
L'Autore pensava poi che l'introduzione del governo rappresentativo in Piemonte avrebbe suscitato lo sdegno dell'Austria e l'avrebbe spinta ad una guerra, che, vinta con l'aiuto della Francia, avrebbe obbligato il Re di Sardegna a cedere alla sua potente vicina le provincie transalpine in cambio di terre in Italia, ciò che spiaceva immensamente a lui savoiardo.
In caso di vittoria austriaca poi il De la Charrière non osava pronun­ziarsi sui destini di casa Savoia. Ed ecco che nel signore feudale compare il vas­sallo devoto alla monarchia, alla quale la sua stirpe aveva da secoli giurato fedeltà. Questa filippica contro il governo rappresentativo voleva forse essere un ammonimento per colui che nel 1821 aveva concesso la costituzione.
Il De la Charrière viene finalmente a descrivere i mezzi atti, secondo lui, a condurre alla graduale soppressione degli abusi ed al compimento delle riforme. Questi dovevano essere: la dignità dei ministri, la semplificazione della macchina governativa, la restituzione a comuni e provincie della libera gestione dei loro affari, ed infine la creazione di un Consiglio di Stato, sulle basi più larghe, e di Stati Generali che io iUuminassero.
Nei comuni dovevano aver voto solo i capi delle principali famiglie; gli inte­ressi di ciascuna provincia dovevano esser discussi nelle assemblee provinciali, ed agli Stati Generali doveva spettare l'esame dei bisogni comuni di un gruppo
Ms. De la Charrière, ci*., p. 11. *) Ms. ci*., ib.