Rassegna storica del Risorgimento

1831 ; CONSIGLIO DI STATO ; MAGISTRATURA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno <1936>   pagina <1382>
immagine non disponibile

1382
Rotta Maria BorsarèBi
Con questa composizione multicolore l'uomo politico voleva conciliare alla assemblea le simpatie di tutti i partiti e darle gli elementi per esercitare il suo ufficio nel modo migliore. Qui si sarebbero infatti raccolti uomini scelti fra i dignitari della Corona e la nobiltà del Sangue e delle Cariche accanto a uomini chiamati dalla fiducia del Sovrano unicamente per la loro capacità coadiuvati dal Consiglio dei tecnici e dal lavoro dei giovani, che compievano il loro tiroci­nio di futuri uomini di Stato.
Per gli affari correnti il Consiglio doveva raccogliersi in seduta ordinaria, coli* intervento dei Consiglieri attuali e di quelli delle altre categorie invitativi espressamente dal Re.3) Per gli affari più gravi si sarebbe invece raccolto in assemblea straordinaria, coli'intervento anche di tutti i Consiglieri dignitari e dei Consiglieri straordinari chiamativi nominalmente dal Re.z)
Tuttavia dans l'un et dans l'autre cas, les opinions et les avis ne seront émis que sur la démande du Roi, ou du Viceprésident, en absence de S. M. e S. M. toutes les fois qu' Elle le jugera à propos, Elle souspendra la discussion et pre-viendra la votation sur l'affaire qui se traite .3)
In circostanze eccezionali, il Re raccoglieva il Consiglio in assemblea generale, insieme coi Cavalieri della SS. Annunziata, coi Grandi della Corona, col Gran Cancelliere e coi Ministri di Stato.
Le deliberazioni del Consiglio dovevano aver forza di legge, temporanea­mente però e fino a decisione del Sovrano, solo in caso di vacanza del trono o di impossibilità del Re di governare, quando non fosse stato eletto un Luogo­tenente. 4)
Tutti i membri del Consiglio di Stato avevano l'obbligo di intervenire alle assemblee generali, col diritto però di emettere per iscritto il loro parere partico­lare e farlo inserire nel protocollo. ')
Il Consiglio designato nel Projet n. 1 fu ritenuto irrealizzabile, perchè troppo dispendioso e troppo numeroso e quindi, come dicevano, incapace di sagge deliberazioni. In una critica annessavi si dice infatti ch'esso è concu sur un plain trop vaste, et excède la veritable objet de son institution .*)
Pur accettando per buona la parte che si riferisce ai Referendari ed ai Consultori di Stato, tale critica si ferma su due punti in particolare: cioè sulla istituzione dei Consiglieri dignitari, il cui intervento sarebbe venuto a scompa­ginare il risultato delle discussioni del Consiglio, e sul contenuto degli ultimi articoli del progetto, in cui si preparerebbe troppo presto un governo provvisorio
i) Projet n. 1, tris, cit., art. 18. fP
2) Projet ii. 1, ms. cit., art. 19.
*> Ib.
4) Projet n. j. ma. cit., art. 21.
s) Projet n. 1, tus. cit., art. 24.
6) Osservazioni sul Projet n. 1, foglio annesso al progetto stesso.