Rassegna storica del Risorgimento
1831 ; CONSIGLIO DI STATO ; MAGISTRATURA ; SARDEGNA (REGNO DI)
anno
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1936
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1385
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JVitow documenti intorno alla rinascita del Consiglio di Stato nel 1831 1385
acquistarsene la fiducia, conoscere e render noti al Sovrano i bisogni delle singole località, deporre ai piedi del trono le giuste suppliche dei deboli e dei lontani, di essere in sostanza il tramite più diretto fra il Sovrano ed i sudditi, la cui voce, spesso ostacolata da particolari interessi, si perdeva non di rado fra i meandri delle gerarchie. L'amico dei poveri e degli infelici vedeva nei Consiglieri del Sovrano una difesa per essi, rientrando col suo punto di vista nello spirito dei tempi, che gli faceva sentire la necessità di quello che fu uno degli unici principali delle istituzioni rappresentative, create un ventennio più tardi. A Carlo Alberto non spiacque questo suggerimento del Barolo, ed affidò tale incarico ai membri straordinari del suo Consiglio di Stato. *) Però, e qui ricompare la prudenza del conservatore, il marchese di Barolo era d'opinione che i Consiglieri Privati dovessero limitarsi a render noto il male dov'era, senza fare promesse azzardate o incoraggiare la critica e la resistenza, né tanto meno mettersi in urto coi pubblici funzionari di cui disapprovavano il modo d'agire. Questo passo della minuta fu tuttavia soppresso nella copia presentata al Re.
L'ufficio di sorveglianza, affidato ai Consiglieri privati, anche se essi fossero state persone del più grande tatto, oltreché della massima integrità, sarebbe venuto a menomare la dignità dei ministri, e non era c*sa accettabile.
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Concepito secondo uno spirito veramente ossequente agli ordini costituiti è il progetto anonimo che porta il numero 2.s)
In esso si premette che il Consiglio di Stato deve essere considerato come organo funzionante del governo assoluto, affinchè la volontà onnipossente del Sovrano venga illuminata da persone capaci di fare a lui conoscere i bisogni del suo popolo.
Segue quindi la trattazione dell'argomento divisa in tre parti: dei Ministri, del Consiglio dei Ministri, del Consiglio di Stato. Non interessano le prime due: è necessario invece esaminare minutamente la terza.
Si dice in primo luogo che il Consiglio di Stato non è altro che un antico organo politico risorto. Esso doveva essere diviso in tre sezioni: Grazia Giustizia e Legislazione, Interni e Finanze, Guerra e Marina. Ciascuna sezione, esaminati gli affari sottopostile dal ministero corrispondente, doveva riferirne in Consiglio, presentando in pari tempo il progetto dell'Editto, Patente, o R. Biglietto che doveva derivarne. Alle sezioni doveva essere aggiunto un certo numero di Referendari (due o tre), incaricati di fare l'estratto di ciascun affare, preparare il rapporto e riferirne, senza prender parte alla discussione. Un segretario, scelto fra i membri del Consiglio, coadiuvato dai segretarii delle Sezioni, doveva tenere
i) Introduzione all'editto 18 agosto 1831, Torino, Stamperia, Reale (in Archivio di Stato in Torino, Sez. I, Materie Giuridiche, Consiglio di Stato ù'i;.unico).
2) peojet n. 2 in Biblioteca di S. M. il Re in Torino, carte relative al Consiglio di Stato.
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