Rassegna storica del Risorgimento

ORBETELLO ; PERALDI FELICE ; CIVITAVECCHIA
anno <1936>   pagina <1393>
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LA ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA DEL LITORALE
FRA CIVITAVECCHIA E ORBETELLO ED UNA RELAZIONE
DI MONSIGNOR FELICE PERALDI DEL 1834
R 25 aprile del 1834, monsignor Felice Mario Peraldi Delegato Apostolico in Civitavecchia, dava comunicazione al cardinale Gamberini, Segretario di Stato per gli affari interni, di aver progettato un viaggio, lungo il litorale tir­reno fra Civitavecchia e Orbetello allo scopo di conoscere de visu lo stato delle fortificazioni ivi esistenti. *)
Questo progetto incontrò subito l'approvazione del Cardinale2) tanto più che già aveva riportata quella del Segretario di Stato, Bernetti, il quale, anzi, già da tempo aveva sollecitato il Delegato di Civitavecchia ad assicurarci che le coste dello Stato pontificio, in quel tratto, fossero il più possibile guar­date. Si temeva, infatti, dalle autorità politiche dello Stato Pontificio che da quella parte, data la natura stessa delle coste e la vicinanza con il confine toscano, potessero verificarsi sconfinamenti o sbarchi clandestini di individui perniciosi o addirittura di gruppi di armati che sarebbe stato pericoloso non poter fronteggiare subito e con la dovuta energia. Più precisamente si temeva qualche possibile sbarco di fuorusciti, dei molti cioè che, a causa dei provvedi­menti di rigore adottati dai vari governi, il Pontificio fra i primi, in seguito alle rivoluzioni del 1831, andavano vagando per l'Italia, o si erano rifugiati all'estero con il proposito certo di ritornare prima o poi per riprendere le cospi­razioni e la lotta. Rientrano così queste preoccupazioni nel quadro generale dell'attività spiegata dal Pontefice Gregorio XVI e dai suoi ministri per stron­care, nelle propagini delle sollevazioni passate, i possibili germi di quelle future.
Al Delegato di Civitavecchia tutto ciò è noto, vi accenna infatti scrivendo a Roma per annunziare il suo prossimo viaggio e nella relazione che di questo fece al ritorno, dove parla chiaramente di possibili sbarchi di truppe straniere in relazione alle mene <c di quei mali intenzionati che vorrebbero fare della penisola una Repubblica italiana.
Riecheggiano qui, quelli che erano i discorsi e le preoccupazioni del giorno, in quel primo affacciarsi, nelle sue possibilità di realizzazioni concrete, del pro­blema dell'unità nazionale, quando ancora non potevasi prevedere il futuro atteggiamento del Piemonte e dei suoi Re e un po' dovunque nell'Europa, spiriti pensosi ammonivano in varie forme popoli e governi, su quelle che si
1) Archivio di Stato di Roma (A. S. R.), Ministero Interno. Basta 1148, fase. 165. zj (A. S. R.), Ministero Interno. Busta 1148, fase. 165.
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