Rassegna storica del Risorgimento

ORBETELLO ; PERALDI FELICE ; CIVITAVECCHIA
anno <1936>   pagina <1394>
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1394 Leopoldo Sarulri
delineavano come le tendenze dell'ora. À pochi anni, infatti, dal vive le roi! , con il qnale Chateaubriand x) salutava i tempi nuovi, Achille De Jouferoy nel suo Avviso sui pericoli attuali dell'Europa era costretto a constatare, non senza mestizia, <t;i re se ne vanno . 3)
Ma il Peraldi, oltreché al corrente con le dottrine dell'epoca sua, è anche un buon conoscitore della propria Delegazione, governandola dalla ricostitu­zione avvenuta, come è noto, nel 18313) e i suoi timori hanno quindi ben altro fondamento che non la generalissima, e per questo stesso, vaga preoc­cupazione che traspare dalle raccomandazioni della Segreteria di Stato. Civi­tavecchia, porto di mare di primissimo ordine in quegli anni, aveva un traffico non indifferente di navigli esteri; il contatto con uomini di diversi paesi, la pos­sibilità di contrabando non solo di armi, ma soprattutto di scritti; la presenza in città di un console francese come il famoso Beyle (Stendhal), che non era certo ossequioso alle tradizioni Pontificie come altri diplomatici, dovevano imporre una cautela del tutto speciale.
C'era poi la vicinanza della Corsica, ove era facile ai fuorusciti trovare asilo e da dove erano partiti in passato, non pochi aiuti ed incitamenti ai libe­rali del continente. Sapeva, poi, il Delegato che assai poco c'era da fidarsi del vicino Governo Toscano, anche se alla Segreteria di Stato in Roma si faceva assegnamento su i 2000 soldati che quel governo aveva promesso di tener pronti presso Orbetello per agire lungo il litorale in qualsiasi evenienza.
C'era poi, un po' dovunque con l'incuria amministrativa, un certo disor­dine anche nel campo economico, che non avrebbe potuto non facilitare, con il malcontento che suscitava intorno a se, il propagarsi di idee sovvertitrici di Quell'ordine di cose, e favorire intese più o meno pericolose con elementi stranieri.
Di più proprio due anni prima quando gravi timori avevano tenuto sospesi gli animi dei cittadini di Civitavecchia e quindi, a maggior ragione, quelli delle sue autorità civili e politiche a causa di un eventuale sbarco di Francesi in quella città,4) era stato necessario constatare la insufficienza delle organizzazioni difensive della zona e correre a frettolosi ripari. Il Peraldi che già da allora era Delegato in Civitavecchia non poteva certo aver dimenticato gli avvenimenti di quei giorni, ed ecco perchè,.collegando insieme tutte queste circostanze, si decise ad un viaggio, diciamo così, d'ispezione. Ma alla importanza che questo viaggio poteva rivestire per la sicurezza dello Stato, ne dovette avere anche
1) V. A. DE CHATEAUBRIAND, De Buonaparte des Bourbona, Dyon, 1814, p. 64. 2; A. DE JOUJHCHOY, Avviso sui pericoli attuali dell'Europa, Modena, 1833, p. 47.
3) Civitavecchia e territorio erano stati elevati nel 1816 a Delegazione; Leone XII nel 1827 aboliva questa incorporandolo a quella di Viterbo.
4) E. MICHEL, Stendhal e mons. Peraldi a Civitavecchia. Una segreta missione in Corsica del Governo Pontificii), hi Archivio Storico di Corsica, 1930, fase 2, p, 197 e segg.