Rassegna storica del Risorgimento
ORBETELLO ; PERALDI FELICE ; CIVITAVECCHIA
anno
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1936
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pagina
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1400
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Leopoldo Sandri
forte eia più importante di questa parte della Toscana è uu punto assai gel UBO, non solo per quel dominio, ma por tutto il rimanente dell'Italia di cui fa centro, giucche se una polonica estera con un colpo di mano vi si annidasse sarebbe impossibile di mai più discacciamela, attesi è vicini forti inespugnabili di S. Filippo e altri, e in conseguenza terrebbe in soggezione l'intera penisola* È per queste vedute che le altre potenze, e l'Austria specialmente, siccome mi si disse, hanno raccomandato la più vigile custodia di tal punto. Ma pure siccome intesi da tutti uuaiùma meo te, quella piazza non è guarnita che da due incomplete compagnie di linea e da una di cannonieri ! divise nei vicini forti di Porto S, Stefano, di Porto Ercole, del Monte S. Filippo, e nelle circostanti Torri del litorale. Vidi in quella piazza che pochissimi cannoni stavano al posto. Mi disse quel Commissario di guerra che ne aveva pronti nei magazzini in gran numero, il che fece dire scherzando a taluno, che in caso di improvviso sbarco del nemico, bisognerebbe prima di tutto pensare a cercarne le chiavi.
Nulla poi esiste affatto dei corpi di truppa che si dissero appostati in diversi punti del confine. Questi non sarebbero altri che 2 o 3 compagnie di cacciatori volanti, siccome si chiamano, per i quali altro non s'intende che dei semplici contadini, ed abitatori di quei lunghi, i quali alla circostanza di bisogno sarebbero chiamati alle armi, e ad accorrere ove bisognasse... Cosa mai potrebbe fare un pugno di gente collettizia senza disciplina, e istruzione militare timida (come sono generalmente i Toscani) contro un nemico agguerrito e disperato? In una parola niente di quelle truppe che si annunziavano postate sui confini dei due Stati... Sembra osservabile che mentre il nostro Governo si da tante pene e sollecitndini per prevenire i pericoli di una irruzione nemica, che mentre i timori sono cosi ben fondati, il Toscano per l'opposto non dimostri maggior attitudine di precauzione di quella che possa avere in tempi della più profonda sicurezza e tranquillità.,. Seppi inoltre colà che tutte le forze militari del Gran Duca di Toscana non si riducono che a due reggimenti di Linea con alquanta cavalleria e Cannonieri; e questa poca forza guarnisce Firenze, la piazza di Livorno, ed è dispersa sugli altri punti di quel Dominio. Anzi fu chi mi disse che nel caso di aggressione in Orbetello si farebbero venire gli Austriaci da Bologna. Non potei nonridere internamente di quella semplicità. Tale èia situazione militare della Toscana. Il suo sistema di parsimonia pare poco compatibile colla posizione politica dell'Italia nei presenti tempi, e colle minaccio che ci fanno i faziosi progettisti di una Repubblica Italiana. Osservazioni: 1 Dietro tutto ciò si rileva che nel caso di un'invasione sui punti di questo litorale alle sole forze Pontificie toccherebbe far argine al nemico. Se questo sarà debole potrebbe impunemente confugiarsi nella Toscana e così dar seri imbarazzi a quel Governo, e al nostro. Se sarà forte, le truppe Pontificie mancanti del sussidio delle forze toscane potrebbero forse incontrare pericolo di una disfatta.
n (in questo paragrafo il Peraldisi dilunga nel suggerire un metodo nuovo per lo Stalo pontificio, ma in uso presso il Toscano, onde assicurare il buon funzionamento dei segnali luminosi fra torre e torre).
III Nonostante l'estenuazione delle nostre pubbliche finanze, pure sarebbe un sacrificio utilissimo la costruzione di un piccolo forte alle Graticciare munito di più pezzi di artiglieria e di una non insignificante guarnigione.
IV (suggerisce di stabilire in Montalto una guarnigione ed indica le possibilità che ha il paese di offrire un alloggio alle truppe).
V - (siccome le adiacenze di Montalto sono piene di malviventi il Peraldi consiglia di stabilire in quel paese ed in Corneto una forza imponente di bravi bersaglieri, come altrove, da tener pulito quell'esteso territorio da ospiti sì nocivi ).
VI Penetrato per massima che più che mai in questi tempi e circostanze giova ai Governi il cattivarsi il cuore del sudditi e vedendo la grande utilità che si produrrebbe l'entusiasmo di questi buoni abitanti i più esposti al caso di cui siamo minacciati, nulla si è lasciato di intentato per mia parte onde guadagnare l'affezione, e destar In essili più acceso zelo verso il Governo.
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