Rassegna storica del Risorgimento

ORBETELLO ; PERALDI FELICE ; CIVITAVECCHIA
anno <1936>   pagina <1404>
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1404 Leopoldo Sandri
trattazioni. Qualche anno più tardi il P. Taparelli D'Azeglio XJ da quell'acato e profondo pensatore che era, vide nelle pubblicazioni del Peraldi un pericolo, anzi un duplice pericolo: quello politico dato dall'ultra conservatorismo apparente e quello chiamiamolo così dottrinale, dato dalle molte affermazioni teoriche che muovendosi in posizioni estreme venivano spesso a trovarsi ai mar­gini della eresia.
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Monsignor Peraldi fu, come si è detto, promosso votante al supremo Tri­bunale della Segnatura di Giustizia. Questo posto non dovette essere stato scelto a caso. Un uomo come il Nostro doveva senza dubbio riuscire prezioso con il suo acume e la sua vasta cultura in un tribunale che era chiamato a risolvere più che altro questioni di procedura e conflitti di competenza, ma dove, per questo stesso, le idee politiche e sociali dei suoi funzionari avevano pochissimo campo di manifestarsi. Non sappiamo se fra le considerazioni che furono fatte valere per il richiamo del Peraldi vi fosse anche quella che il Dele­gato di Civitavecchia non era di altro preoccupato che delle onorificenze e delle prerogative annesse al suo grado; 2' ma se vi fosse stata sarebbe interes­sante conoscere l'intimo pensiero del cardinale Gamberini quando il succes­sore del Peraldi nella Delegazione di Civitavecchia, nella sua prima lettera gli chiedeva di precisare quali fossero i titoli dei quali avrebbe potuto fregiarsi, quali le onorificenze, quali gli emolumenti che gli sarebbero spettati ...3) Come pure, sarebbe interessante conoscere quali realmente siano state le relazioni fra il Peraldi e il cardinale Gamberini, perchè la sorte ce li fa trovare ancora una volta insieme presso il Tribunale della Segnatura, della quale nel 1840 diviene Presidente proprio il Gamberini dimissionario dalla carica di Segre­tario di Stato per gli affari interni. Checché sia di ciò interessa più di ogni altra cosa porre qui in rilievo, sia pure alla sfuggita, che il nome del Peraldi è rimasto sempre 4* sotto il peso della descrizione non certo benevola né giusta che di lui e della sua attività come Delegato fece più di ogni altro lo Stendhal e che al suo successore fu attribuita la breve rinascita della città e territorio di Civita­vecchia che seguì all'attuazione dei provvedimenti che con tanta accoratezza il Nostro aveva chiesti al Pontefice ed-in parte iniziati. Ma queste sono cose che non sorprèndono nella vita di un uomo, specie se questi non è del tutto comune. LEOPOLDO SANDBI
i) p. PIRIU, Carteggi del P. Luigi Taparelli d'Azeglio, Biblioteca di Storia Italiana recente voi. XIV, Torino, 1933, p. 683-684.
:'.) Di questo difetto del delegato parlano FAKGKS, op. e Joc. cit. CÀTJSSE, op. e loc. cit.
3) (A. S. Rv), Ministero Interno. Busto 22, fase. 26.
4) C. CAMSSE, op. c/t.j D. 6rtfi-6J ; T. Tifi'om, Stendhal, in Nuooa Antologia, 1924, fascicolo 1257, p. 209; E. Miuucr., op. cit., p.- 220; D. SPADONI, Un Sanfedista Corso, Mons. Felice: Mario Peraldi, in Carsica antica e moderna, 1935, fase. 1 e 2, p. 54-61.