Rassegna storica del Risorgimento

1855 ; TOSCANA
anno <1936>   pagina <1414>
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Guida, Sonnino
Nel 1843, quando nasceva Renato, David Fucini, venticinquenne, esercitava medicina a Monterotondo Marittimo come sanitario della commissione gover­nativa per la cura della malaria. Nel 1848 e nei primi mesi del "49 lo troviamo a Campiglia, dove esplicò ardente attività liberale, e perciò dopo la restaurazione anck'egli, come Michele Carducci dal vicino paese di Castagneto, dovette per gli stessi motivi lasciare la condotta medica.2) Nel settembre dello stesso anno, si stabili a Livorno colla sua famiglia; ma con quei precedenti politici, con le amicizie che aveva in città, i paterni occhi della polizia si posarono presto sa di lui, sulla moglie Giovanna Nardi, figlia del.famoso repubblicano Giovan Bat­tista Nardi, che tanto aveva fatto parlare di sé nel J 848 facendo il droghiere ad Em­poli e sul fratello Giacobbe, studente. Questi dopo aver terminato i suoi studi di agrimensura a Firenze, verso la fine del 1852 si era stabilito a Livorno con lui; ma .essendosi distinto per caldo partigiano della democrazìa e come per tale avendolo accompagnato la fama fiorentina, nel febbraio 1853 per ordine deWI. R. Comando Austriaco sfrattato dalla città fu per la sola ragione, dice il nipote Renato, che era un bellissimo giovane, alto sorridente, con una gran barba bionda e con gran cappello a larghe falde, tutte cose minacciosissime e pericolosissime.
Peggiore assai di lui il fratello David, medico venturiero senza credito ne guadagno; di sentimenti e parlari disdicevoli ad uomo civilizzato, uomo destro ed ipocrita, mantiene contatti con uomini di parte democratica, i più attivi per tenere viva la folle speranza dell'1 Italiano riscatto, come Antonio Cicognani farmacista romagnolo, il Girard, VOrelli e il Benedetti intrusi nella procedura Martinati.3)
*) Non risulta se i due medici si conobbero o furono comunque in relazione fra loro, come si conobbero i figli Giosuè e Renato. H silenzio di Renato nelle citate opere biografiche non è sufficiente ad escluderle, mentre ce le farèbbero/suppórre l'affinità di opinione, di profes­sione, di vicende, la vicinanza delle sispettive residènze. Però se pur fu scambiata corrispon­denza epistolare fra i due, certamente fu distrutta dagl'interessati in previsione di perqui­sizioni poliziesche.
3) Foglie al vento, p. 49.
3) Ilrelatore diceva il vero. Renato Fucini scrive a p. 52 dcll'op. cit.i la mia famiglia viveva nelle più anguste ristrettezze economiche; mio padre aveva pochi e tribolati clienti, un pò* per­chè è difficile farsi largo in un paese nuovo sia pure vasto e popolato, un po' anzi molto per la guerra che movevano al giacobino i pochi reazionari, i molti cagnozzi del governo e qualcuno dei colleghi o indifferenti o arrabbiati per amore del pane quotidiano. Quanto agli apprezza­menti sui sentimenti e parlari disdicevoli ad uomo civilizzato, ecc. , corrispondono all'esal­tazioni del figlio per quell'arguto spiritosissimo uomo e pieno d'ingegno che fu David Fucini, che adoprava la sua vena di poeta satirico a tagliare a fette con la lingua e la penna coloro che a lui non piacevano e non erano pochi (Acqua passato, p. 36). Non possiamo pretendere che un commissario di polizia granducale apprezzi la vena satirica di un liberale come il Fucini che per di più era riuscito sempre destramente a distruggere i documenti comprométtenti e a farla in barba alla polizia livornese e austriaca. Nella procedura Martinati sono implicati l'Ordii di Orvieto e il Cicognani (v, GIAIWELLI, Lettere a Giuseppe Mazzini, p. 70). Invece Attilio Girard, commerciante e Riccardo Benedetti orano Btati giudicati dal consiglio di guerra austriaco a Livorno e furono, con sentenza 20 dicembre 1851, condannati a due anni di carcere per partecipa" zinne a una società segreta e pubblicazione di stampo proibite. V. Toscana ed Austria cu., p. 106.