Rassegna storica del Risorgimento
1855 ; TOSCANA
anno
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1936
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pagina
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1415
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Uh fallito tentativo rivoluzionario in, Toscana né 1855 1415
Il relatore dichiara che nelle frequenti perquisizioni domiciliari non si era trovato nulla a suo carico, ma che risultava con certezza da positive notizie che i due fratelli Fucini facevano parte del Comitato Rivoluzionario Toscano, che ambedue erano spesso in possesso di fogli mazziniani forniti del solito bollo dell'Associazione Democratica, che a scopo di propaganda distribuivano ai giovani che li avvicinavano.
Il 15 febbraio 1853 la polizia austriaca manda ad arrestare il dott. David, ma egli aveva subodorato il vento infido e per sua fortuna era riuscito a rifugiarsi alla Dianella. Non avendo le autorità locali, trovato nulla di compromettente a suo carico, restò indisturbato fino ai primi del 1855, quando fu trovato il suo nome nella lista dei fiduciari toscani. Egli dichiarò di non saper nulla del Pino, della sua venuta a Firenze, e dei suoi piani, che da qualche tempo non si occupava di politica militante. Cosi anch'egli fu rilasciato.
Dei due Livornesi arrestati a Firenze il più sospetto era Stanislao Tubino, noto per sentimenti avversi al governo e come appartenente al partito demagogico* figlio di Pasquale, che prese parte notevole ai moti livornesi, e fratello di Cesare fuggito a Voltri per sottrarsi all'4'arresto ordinato dalle autorità austriache a Livorno per stampa clandestina e defezioni politiche. A Cesare Tubino in seguito a perizia calligrafica era attribuita la compilazione del proclama sequestrato firmato colle impali C. T. Il fratello Stanislao fu trovato in possesso di due lettere di lui esprimenti il suo ardore rivoluzionario, la speranza d'imminenti fatti e di ottimo vendette. Una doveva essere recapitata a David. Fucini.
Armindo Ghilardi non risultò sospetto se non per l'amicizia col Tubino e per il reperimento di una lettera di raccomandazione a Cesare Tubino per una progettata partenza per gli Stati Sardi a respirarvi aria più libera.
Degli arrestati pisani si hanno questi ragguagli:
L'aw. Francesco Nelli di anni ventotto, nativo di Canapiglia e dimorante a Pisa è ritenuto, di massime non sane in fatto di religione e di morale ed è sospetto per la sua condotta politica e per le persone che pratica, come lo studente Giuseppe Biadatoli fiorentino ed altri. x)
Di diversa condizione sociale erano Angelo Bracali vinaio e Giovanni Maccheroni sarto. Il Maccheroni sarto ammette di conoscere il Nelli e il Lapini come clienti della sua sartoria. Egli non pensa che a rivestirli da buon sarto, né si occupa di politica e tanto meno se ne è occupato in questa circostanza. Non può negare però che il genero Francesco Cannassi sia stato arrestato l'anno precedente per grida sediziose. Ma poiché in mancanza di altri elementi
i) Jjl fratello Lorenzo, come cortesemente mi comunica Achille De Rubertis direttore del R. Archivio di Stato di Pisa, era R. Procuratore del tribunale di Pisa ed ebbe importanti incarichi dopo il 1859. Fu poi Procuratore generale a Roma, Deputato al Parlamento, Membro della Commissione per la riforma del codice penale.