Rassegna storica del Risorgimento
1859 ; TORELLI LUIGI ; RICASOLI BETTINO ; CAVOUR, CAMILLO BENSO
anno
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1936
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pagina
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1419
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LUIGI TORELLI, BETTINO RICASOLI, CAVOUR E IL '59
Ha particolare importanza per la storia del nostro Risorgimento una recente pubblicazione del prof. dott. Silio Manfredi (Il Governatorato di Luigi Torelli in Valtellina, 1859-1861] Società Storica Valtellinese; Pavia, Bizzoni succ. 1935, pp. 234), perchè essa, valendosi del prezioso archivio privato torinese ora presso la contessa Celestina Torelli-Rolle, pone altresì, in appendice, notevoli lettere scambiate fra Luigi Torelli e Bettino Ricasoli o dirette da Emilio Visconti-Venosta a Torelli fra il 1859 e il 1861, alcune delle quali mi hanno indotto alia presente ricerca.
Del conte Luigi Torelli ebbero già a scrivere F. Lampertico, A. Colombo, A. Monti e Io stesso S. Manfredi. H conte Luigi Torelli (1810-1887), statista e studioso dei problemi morali, economici, politici della sua epoca, valorosa patriota, fu ministro di Agricoltura, industria e commercio nel Regno Sarda Tanno 1848, Senatore del Regno dal 1860, nuovamente ministro di Agricoltura, industria e commercio fra il 1864 e il 1865 e fu l'anima della propaganda italiana per la sottoscrizione delle azioni della Compagnia universale per il taglio dell'istmo di Suez.
Dal punto di vista economico lo studio del Manfredi, tutto condotto sui documenti, ha notevolissima importanza per lo sviluppo dell'economia agricola e montana di quella regione della Valtellina, della quale la miseria era spaventosa al tempo dell'annessione agli Stati Sardi e le condizioni della proprietà rurale erano tali che, secondo l'inchiesta J acini, invano si cercherebbe l'eguale in tutta Europa . Quando il Torelli fu nominato, dal ministro Rattazzi, Governatore della provincia di Sondrio e assunse l'ufficio nel 1859, scriveva al barone Bettino Ricasoli nel gennaio successivo : Dio, che spavento di situazione . Cause: l'eccessivo frazionamento della proprietà terriera, il gelo é la crittogama della vite, cultura precipua di quelle regioni, lo schiacciante onere tributario austriaco durante quella dominazione, onde il deprezzamento dei terreni, l'annientamento del debito ipotecario, la mancanza di disponibilità di capitale.
Si imponeva una politica di sgravi fiscali, di perequazione tributaria sui terreni, di unificazione legislativa e amministrativa (L. 1865); localmente il rimboschimento montano e la difesa dai franamenti e dalle inondazioni, il risanamento con la solforazione e la sistemazione dei vigneti, l'assestamento dello finanze locali con l'unifieazione dei debiti, oltre a una complessa opera di organizzazione economica, di educazione militare, di istruzione ed elevazione civile e politica.
Era convincimento del Torelli che lo spirito rivoluzionario, associato allo spirito d'ordine, di disciplina, di conservazione, avrebbe resa libera, forte, indipendente l'Italia.