Rassegna storica del Risorgimento

1822 ; TOSCANA ; PISA ; CARLO ALBERTO RE DI SARDEGNA
anno <1936>   pagina <1217>
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Cospiratori piemontesi in Toscana, ecc. 1217
dubbio colla sezione o loggia di una setta: quindi il Malatesta, il Bouquet-Bottone, il Leporides, non debbono essersi ignorati durante la loro contempo­ranea permanenza in Firenze. Ed è pure in Firenze a quell'epoca lo Scanagatti il quale parte il giorno 5 settembre, diretto a Roma; e noi sappiamo ch'egli andrà poi a Bologna ove si unirà al Perrone. H 7 settembre BouquetBottone col Gavassa parte da Firenze e incomincia quel giro che ha tutta l'apparenza di una ispezione o di un collegamento tra i vari centri delle Romagne e delle Marche, proprio nell'epoca in cui il Malatesta si trova ad agire da quelle parti per incarico della setta per la spedizione a Gorfù. Nessuno dei due poteva igno­rare l'esistenza dell'altro. Malatesta è stato a Milano nell'agosto. A Milano è passato Bouquet tornando da Londra. Da Milano riceve ordini ed istruzioni il Perrone che il Bouquet incontrerà a Firenze al suo ritorno. Il 3 ottobre, mentre egli arriva a Firenze dalla via di Marradi, arrivano da Livorno Perrone e Def-fanti. Il Deaffanti si qualifica, alla Porta di S. Frediano, piemontese e barone; il Perrone è con due studenti greci e per tutti e tre denunciano come patria: Cefalonia; e tutti e quattro prendono alloggio all'Albergo Fontana.
È in questo periodo che avviene il contatto col Bottone. Se conoscessero il Perrone in precedenza è ignoto; ma è certo che non è vero (come ebbe a dichiarare il Bottone alla polizia di Pisa) ch'egli avesse conosciuto il Perrone e il Deffanti a Torino. Il giorno undici novembre il Bottone scrive al Deffanti da Pisa dandogli del Lei e rallegrandosi di aver fatto la sua conoscenza e solamente il 27 febbraio del '23 si scriveranno col Tu.
Il 13 ottobre BouquetBottoni parte per Livorno; il 16 ottobre Perrone Cesare, studente, parte da Firenze per Bologna. Ivi si unirà immediatamente collo Scannagatti. Il 9 novembre Bouquet prende il visto a Firenze per andare a Pisa ove si troverà il giorno undici, data della sua lettera al Deffanti. A Firenze rimane il solo Deffanti.
Il DefFanti, che, a dire della Polizia di Firenze posa a filosofo , fa vita solitaria; frequenta giornalmente la biblioteca Marucelliana ove studia Cice­rone ed ha per intimo amico un liberale di Faenza, emigrato politico. A lui si ricongiunge il Perrone dopo la sua espulsione da Bologna, fino al giorno della loro espulsione dal Granducato. Sfrattati dalla Toscana, di loro non abbiamo più. notizie. Parecchi anni dopo un Bottoni figura tra i rifugiati politici a Parigi ed è segnalato per un duello avuto con un tal Pieri di Lucca (qualificato cat­tivo soggetto in politica) pare per questioni di donne, ma non è certo che si tratti del nostro eroe.l'
Figure appena intra vedibili e oltremodo modeste queste che abbiamo evocate, prodotti di un tormentato periodo rivoluzionario per cui abbiamo
1) ARCHIVIO STATO FIRENZE, Segreteria Ettari, filza 2949, rapporti dell'anno 1839.