Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
anno <1936>   pagina <1222>
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Concetta Maniscalco
Ma intanto dalla Sicilia non distoglievano il pensiero il Mazzini ed i suoi e così nel V fascicelo della Giovine Italia appariva un importante articolo, com­poeto dal La Cecilia dietro appunti ed estratti dello stesso Mazzini: ') La Sicilia considerata in riguardo all'unità italiana. Lo scopo di esso era di mostrare ai Siciliani le piaghe che li affliggevano e i beni che li attendevano, quali erano allora sotto il governo dei Borboni e quali sarebbero stati ai tempi della Repub­blica Italiana, facendo parte del tutto che avrebbe dovuto costituire una grande Nazione. Apparisce chiaro altresì, dalla rievocazione dei fatti del '20, dalle con­siderazioni sullo stato delle industrie, dell'agricoltura e del commercio di Sicilia, come l'articolo avesse anche un altro scopo: quello di portare a conoscenza di tanti affiliati di tutta Italia fatti travisati o persino ignorati di una regione che, per l'opera assidua d'isolamento esercitata dai governanti, era considerata come un mondo a sé. 3)
E questo isolamento, se non soffocò le idee di libertà dei Siciliani, nate spontanee dalle vessazioni e dalle tirannie, fece sì che queste aspirazioni fossero regionalistiche e indipendenti anche da Napoli.
Non sappiamo quindi se l'appello lanciato dalle colonne della Giovine Italia riuscì a commuovere e a convertire quei Siciliani, che, pur liberali, essendo sfug­giti per caso alle persecuzioni, si trovavano ancora nell'isola; 3) agì invece senza dubbio su quelli esuli in Francia, le cui idee politiche, con i nuovi contatti, avevano subito una necessaria naturale evoluzione verso ideali più nobili che non avessero animato i moti del '12 e del '20.
Ma gli effetti benefici di questo nuovo orientamento politico, creato dal Mazzini, cominciarono a manifestarsi quando egli, già deluso sulla possibilità di un moto a Napoli nel lugliosettembre 1833 4) e fiducioso invece nell'esito della spedizione di Savoia, riceveva dal fallimento di questa un colpo così grave da rimanere per alcun tempo incredulo nell'efficacia della sua opera.
Ma prima che si sperdessero da Ginevra tutti i Polacchi, gli Svizzeri, i Tedeschi e i Francesi, già riunitisi attorno agli Italiani per il tentativo di invasione in Savoja, egli gettava con essi le basi dell'ordinamento federativo del­l'Europa e 17 esuli di tutte le Nazioni firmavano a Berna l'atto di fratellanza. s>
i) Come dice lo stesso La Cecilia in .Memorie storico-politiche dal 1820 al 1876, Roma, Àttero, 1876-1878, voi. IL, pp. 81-86.
?) Xo Sicilia considerato in riguardo all'Unità Italiana è pubblicata in La Giovine Italia, oit., fase. V, pp. 73-104.
3) Qualche copia di questo fascicolo certo dovette giungere in Sicilia: troppo numerosi erano gli emissari politici nel Regno (v. A. SANSONE, CU avvenimenti del ' 37 in Siciliu, Palermo, tip. dello Statato, 1890, p. 226, doc. 8-9-10 e GTJABDIONE, op. al., voi. I, p. 138), e troppo frequenti gli scambi, se pure commerciali, con Marsiglia, per mezzo di continui viaggiatori (R. Archivio di Stato in Palermo, Polizia busta 259, doc. 2287 e 2288 del giugno 1836; busta 211, doc 1220 del novembre 1835).
4) D. MELEGABI, La Giovine Italia e la Giovine Europa, Milano, Trevcs, 1906, pp. 115-121. s) MJBLKGARI, op. cit., p. 260.