Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
anno <1936>   pagina <1227>
immagine non disponibile

!- Influssi mazziniani in Sicilia prima del *48 1227
Conosciuto quale era il lavoro compiuto dai patrioti fino al 1836 e come que­sto fosse a completa conoscenza della Polizia, possiamo spiegarci quello che dovettero rappresentare e per i liberali e per il Governo le agitazioni popolari seguite allo scoppio del colera nei '37.
Indubbiamente il colera segnò per la Sicilia il momento in cui le più basse passioni della plebe si sfrenarono senza alcun ritegno, testimoniando l'igno­rante superstizione in cui si trovavano le nostre popolazioni della città e dei villaggi.
I moti furono diretti ed effettuati, tranne alcuni, da persone che per il carat­tere e il grado di cultura, non potevano nutrire aspirazioni politiche di qualsiasi genere.
Però appare chiaramente che, coll'eccesso della paura per il contagio, fu l'odio al Governo l'animatore alla ribellione. Di questo sentimento comune alle popolazioni di tutte le città siciliane, si valsero i liberali per soffiare nel fuoco della rivolta, *> sperando nell'invocato affrancamento dal servaggio; ma invano, perchè solo i moti di Catania, fra tutti, ebbero vero carattere politico. *J
Quello che invece causò quest'agitazione dei liberali e l'odio al Governo, chiaramente risaltante dalle ribe lioni della plebe, fu un più acerbo incrudelire della Polizia, che, già insospettita dai precedenti maneggi da essa conosciuti, non si lasciò sfuggire nessuno dei nuovi indizi, ricollegandoli agli antichi.
Quindi strage e lutti raddoppiati per la Sicilia, nel periodo più acuto del male, e conseguenti decreti che riducevano sempre più le libertà sicule da tanto tempo violate.3'
E l'errore politico degli amministratori napoletani fece si che i Siciliani che fino ad allora non avevano avuto idee molto determinate in politica, inaspriti, cominciassero a pensare di rifiutare i vecchi ideali dell'autonomia e dell'indipen­denza che tanto potere avevano avuto su di essi, e avevano impedito che accet­tassero in tutto le novelle idee di libertà.
3.
All'agitazione dei liberali nell'Isola, durante il periodo del colera, corrispose quella degli esuli fuori di essa. A Marsiglia, l'Ardiglio, alla notizia improvvisa, vide rinascere la speranza nell'attuazione dei suoi disegni ed assieme ad altri siciliani, suoi compagni d'esilio, come il Meli e il Bon figlio, intensificò la sua opera.
1) GUARDIOLE, op. ciu, voi. I, p. 157,p. 171; SANSONE, op. eie, p. 204.
2) Cronache, Memorie e documenti relativi alla rivolta di Catania nel '37, Catania, 1907. 9) GtfABWONEj op. cit., VOI. I, p. 186.