Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
anno
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1936
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pagina
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1236
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1236 Concetta Maniscalco
Verso il settembre del 1842 ricominciava il carteggio fra i due amici, che, fondato prima sulla discussione e la difesa delle idee personali, li portò infine, agli ultimi dell'anno, ad un accordo completo. *)
II Mazzini aveva dichiarato fermamente all'amico di non avere mai scritto in Italia una sola riga contro la Legione Italica. Da parecchi punti gli era stato chiesto se le proposte che venivano da Malta dovessero considerarsi anche come sue, ma aveva risposto, senza commenti, di no. Eppure, dove gli era sembrato che potesse nuocere il dichiarare solo questo (in punti cioè che ai prestavano ad influenze di principi dubbi, diversi da quelli suoi o del Fabrizi, come per esempio in Palermo), aveva detto che erano alleati e che il modo d'organizzazione della Legione Italica gli era sembrato più consentaneo alla natura degli elementi sui quali più specialmente essa agiva.
In quanto a una probabile azione sulla Sicilia egli non ci credeva, né del resto la desiderava. 2>
Poi riferi al Lamberti anello che aveva scritto al Fabrizi, assicurandogli che la conciliazione non era lontana e che avrebbe ottenuto almeno la promessa di non muovere senza consenso dei capi della Giovine Italia. L'impazienza dimostrata dal Fabrizi gli sembrava pericolosa: avrebbe potuto far nascere qualche scompiglio negli elementi degli Abruzzi.s)
Da parte sua il Fabrizi si lamentava- col Lamberti, chiedendo che cosa mai avesse fatto Napoli e Sicilia alla Giovine Italia che non se ne parlava mai, *) mentre che dalla Sicilia venivano continue richieste dell'Apostolato Popolare, da lui sempre scrupolosamente distribuito. Anzi per ottenere una maggiore diffusione si poteva incaricarne un libraio.s)
Nel dicembre, come si è detto, i grandi progetti dei due amici si avviarono all'accordo. H Fabrizi era BÌCUTO degli elementi di Sicilia, ove BÌ sarebbero potute, senz'altro, già formare le bande necessarie ad insorgere.
1) M. E. N., voi. XXm, p. 375, lett. del 16 dicembre 1842.
2) M. E. N., voi. XXIII, p. 284: lett. del 1 ottobre 1842. Per le tendenze di Palermo che, come vediamo forse per mezzo dei soliti viaggiatoti, non erano sfuggite al Mazzini vedi
anche p. 15.
3) M. E. N., voi. XXIII, p. 319: lett. dell'Il novembre 1842.
4) p. G. L, voi. I, p. 158: lett. del 29 ottobre 1842. A questa accusa il Mazzini ribatteva che anzi negli ultimi numeri dellMpoafolofo si era quasi esclusivamente parlato appunto di queste due regioni, tuttavia egli desiderava che il Fabrizi, in maggiore contatto con esse, non gli facesse mancare notizie di fatti che potessero giovare al loro scopo. (M. E. N.,
voi. XXIV, p. 35).
5) In seguito all'invio al Fabrizi di un pacco di giornali dell'apostolato, per mezzo dello. Schooner Parga, (M. E. N., voi. XXIII, p. 355: lettera del 2 dicembre 1841) la distribuzione si effettuò come aveva stabilito il Fabrizi: per mezzo di librai ime ne legavano più numeri in un volume il cui frontespizio recava il titolo di qualche opera approvata dalla censura (v. R. Archivio di Stato in Palermo, Polizia, busta 351, doc. 539, in data del 19 gennaio 1843),