Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
anno <1936>   pagina <1241>
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influssi niumniani in Sicilia prima del '48 1241
In una riunione di liberali cosentini si discusse animatamente: un nucleo di giovani, insofferenti di ogni altro ritardo, voleva la rivolta per il 15 marzo; la maggioranza, tra cui il Forgìuele, riteneva necessario aspettare ancora.
Si fini col risolvere di sollevarsi il 15 marzo, salvo però conferma degli altri comitati.
Il Fiutino promise di adoperarsi per ottenere il concorso di Reggio e di Messina e di avvertire in tempo i Cosentini del risultato delle sue pratiche.
Difatti andava prontamente con il canonico Pellicano a Messina, ma i liberali della città chiedevano una dilazione per prepararsi; scriveva egli allora al Forgìuele. avvertendolo, mala lettera, impostata a Messina, cadde nelle mani della Polizia. *)
Ignari di tale circostanza i Cosentini stavano in attesa di lettere del Platino ed in questa incertezza, non sapendo prendere una definitiva risoluzione, la rimettevano al comitato di Napoli che, scorgendo ormai impossibile ogni altro indugio, consentiva ad insorgere il 15 marzo.
Qualche giorno prima del 15, Livio Zambeccari, rimasto audacemente in Italia nonostante il pericolo, portava a Napoli da parte dei liberali di Bolo­gna e di Ancona l'improvviso avviso di sospendere ogni cosa.
Questo avviso giungeva disgraziatamente troppo tardi a Cosenza, proprio quando i liberali, organizzatisi sulla vicina montagna, già marciavano sulla città.2)
La Polizia borbonica, messa sull'avviso sin dall'agosto del '43 e sospet­tosa di ogni tentativo del comitato rivoluzionario di Napoli, poneva le mani, dietro delazione di una spia, sui principali rappresentanti del comitato come Matteo de Augustinis, Mariano d'Ajala, Carlo Poerio ed altri. Riuscivano a fuggire Livio Zambeccari, il Raffaele e qualche altro. *)
Il Mazzini, alla notizia del moto di Cosenza, scriveva pressant lettere a Fabrizi, incitandolo ad indicargli modo di inviare in Sicilia copie di uno scritto-' proclama, che avrebbe indirizzato a giorni agli Italiani, se il moto continuava;4) affidava a Luigi Osio, antico ufficiale piemontese distintosi nelle guerre di Spagna, una missione in Romagna e una nelle Marche a Nicola Ricciotti.
Il fallire del moto cosentino, la notizia di arresti in Napoli e Sicilias) davano un gran dolore all'Esule che ne attribuiva la colpa allo Zambeccari,
i) PELLICANO, op. di., p. 18.
2) RAFFAELE G., op. oit., pp. 43-44.
3) MÀZZIOTTI M., Costatile Carducci ed i moti del Cilento del 1848, Roma Soc. Ed. Dante Alighieri. 1909, pp. -23-38.
4) M. E. N., voi. XXVI, p. 141: lett. del I aprile 1844.
W P. G. L, voi. HI, p. 61: lett. del 13 aprile 1844: La Gaxtetta d'Augsburg 23 marzo parla di altri arresti in Napoli e Sicilia, e di moti in Sicilia stessa e specialmente in Messina . P. G. I.,vol. Ili, p. 61: lett. del 27 aprile 1844: a Antonini è arrestato .
M. E. N., voL XXVI, p. 145: lett. del 2 aprile 1844; Il Times d'oggi denunzia progetti, mene del Partito rivoluzionario... Tra le denunzie vi 6 quella di agenti rivoluzionari nascosti in Sicilia .