Rassegna storica del Risorgimento
1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
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1936
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1242
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1242 Concetta Maniscalco
illuso da chi temeva di agire e tirava in lungo con promesse finché non si era più. a tempo. *) Questi avrebbe dovuto, come ultimo suo dovere prendere trenta uomini e metterai in bande per protestare almeno che era stato illuso ma non vile... Coi preparativi ch'ei sapeva esistere dappertutto, la noti* zia dell'affare di Cosenza doveva farlo scendere in piazza 12 ore dopo . *)
In Calabria il fermento durava e il Fabrizi pensava che, se un qualche movimento potesse sorgere altrove, si sarebbe salvata ogni cosa. Le sue speranze erano fondate sulla Sicilia ,e, per vincere la resistenza di Palermo, risoluta a non muovere prima di Napoli, egli faceva continui clandestini viaggi nell'Isola; 3> contando sull'influenza dell'Amari nella sua patria lo sollecitava perchè spingesse in qualunque modo a qualche cosa ! *)
Così pure pensava il Mazzini, tanto più che le altre città siciliane, tra cui Messina, erano arrestate solo da Palermo nel loro slancio patriottico.5)
L'Amari però sosteneva che il suo paese non poteva e non doveva muovere prima. 6)
Gli sforzi riuniti del Fabrizi e del Mazzini si esercitavano allora direttamente sulla Sicilia, da cui veniva richiesto al primo uno scritto che dichiarasse la sua opinione favorevole al moto immediato.
Il Mazzini aderiva, benché pensasse che una chiamata col suo nome, non seguita da fatti, avrebbe dato un colpo mortale al credito suo e della Giovine Italia,7) e il 18 giugno inviava a Malta il famoso manifesto Agli Italiani, destinato ad essere diffuso in Sicilia, incitandola ad insorgere in uno stesso momento con la Calabria.8) Ne inviava anche parecchie copie al Lamberti
1) M.E.N., voi. XXVI, p. 161: lett, del 15 aprile 1844.
2) M. E. N., voi. XXVI, pp. 183-184: lett. del 16 maggio 1844.
?> R. Archivio di Stato in Palermo, PoUxiat basta 417, doc. 72 (24 loglio 1844).
4) P. G. I., voi. m, p. 74: lett. del 26 aprile 1844.
5) M. E.N., voi. XXVI, p. 189: lett. del 24 maggio 1844. Il ritardo è fatale ogni di di più; se non possono fare altro che bande, devono farle. Il fermento e ancora universale negli Stati di Napoli e Sicilia. Qualunque azione aggiunta a quella di Calabria, che esiste ancora per dati positivi che ho io, potrebbe decidere il resto. In Sicilia, Messina è per muovere ed altre città con essa, e non è arrestata che dall'influenza di Palermo dove credono in Napoli e aspettano. Amari farebbe opera santa davvero, se ha modo, scrivendo e spronando,... se non ha modo proprio, mandi subito la lettera a Nicola. Scongiuratelo in nome del paese, perchè il momento è supremo, e a non fare non si guadagna neppure di salvare le persone notate .
6) P. G. I., voi. HI, p. 65.
7) M. E. N voi. XXVI, p. 195, lett. del 24 maggio 1844.
8) H manifesto (pubblicato come secondo scritto in M. E. N., voi. XXXI, poi. X) porta la data del 24 maggio 1844, ma il Mazzini aveva in animo di stenderlo sin dall'aprile precedente (M. E. N., voi. XXVI, p. 41), se non che gli avvenimenti di quel periodo, ne ritardarono per quasi due mesi la preparazione. Ne usci solamente in luce l'edizione inglese, perchè l'esito infelice della spedizione Bandiera, che di netto arrestò qualsiasi moto insurrezionale in Sicilia, rese inutile la nuova ristampa del proclama. Il Fabrizi, per mezzo dei suoi emissari (v. B. Archivio di Stato in Palermo, Polizia, busta 389, doc. 82 in data del 24 luglio 1844, e del 14 settembre 1844), attese all'opera di diffusione.