Rassegna storica del Risorgimento

1848 ; MAZZINI GIUSEPPE ; SICILIA
anno <1936>   pagina <1243>
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Influssi mazziniani in Sicilia prima del '48 1243
raccomandandogli di mandarne a mnggior numero possibile nell'Italia Cen­trale e Meridionale.
Tutto il fermento che era ovunque, senza che potesse nascere mai la deside­rata spinta, il fermo convincimento di potere riuscire a darla anche col sacrificio di sé stessi, furono i motivi che spinsero i fratelli Bandiera alla famosa disgra­ziata spedizione che tanto colpo doveva portare al prestigio della Giovine Italia.
H 25 luglio a Rovito essi acquistavano la gloria imperitura di chi muore per la Patria x) e l'eco del martirio sgomentava gli animi dei cospiratori e ne scompigliava le fila. Si interrompevano persino per qualche tempo le notizie coll'interno del Regno e molte città mancavano di corrispondenza. *)
Il Mazzini, dolorante per la perdita, scriveva al Fabrizi da cui dopo la catastrofe non aveva avuto più alcuna linea, lamentandosi che rinazione asso­luta del Napoletano e della Sicilia aveva dato buon giuoco a chi diceva che tutto il trambusto partiva unicamente da loro e non aveva alcuna radice; le lettere ricevute dall'Italia non gli dicevano altro che di por freno a quei di Malta che non facevano che rovinare .3)
Così le responsabilità della catastrofe ricadevano sul Mazzini e sul Fabrizi e il sacrificio eroico dei fratelli Bandiera era addebitato come una colpa a coloro che invece s'erano adoperati ad attraversare l'attuazione di un piano, da loro considerato per allora di esito disperato.4)
Intanto la permanenza del Fabrizi in Malta in conseguenza della rigoro­sissima vigilanza ridestata, diventava sempre più difficile: il 15 febbraio 1845 egli si allontanava di là per correre al capezzale del fratello Paolo, grave­mente ammalato a Tolosa. s)
Per più d'un anno egli stava lontano, ma durante la sua assenza nel­l'Isola dovè con tanto ardore egli aveva combattuto per le sue idee, conti­nuò a vivere il nome della Giovine Italia, continuavano a giungere i soliti emissari *' e vi erano mantenuti dei rapporti con Napoli7)
i) Dalle delazioni del Partesotti (P. G. I., voi. I. p. 338) e dall'opuscolo del Ricciardi sui Bandiera parrebbe clic i due fratelli nel loro primo progetto avessero stabilito di sbarcare in Sicilia eprecisamente a Messina, d'accordo con Nicola Fabrizi, ma questi smentisce assolutamente simile notizia (P. G.1., voi. IH, p. 214).
2) Quasi tutta la Sicilia, e specialmente Messina, mancava di corrispondenza (P. G. I. voi. IH, p. HO, p. 116).
3) M. E. N., voi. XXVII, p. 7: lett. del 2 settembre 1844.
4) MAZZIOT, Smtt*<?<tjflin
s) M. E. N., voi. XXVH, p. 176.
6) R, Archivio diStalo inPalerma,PoZwrfa,huBta.387,doc. 13 (Il luglio 1845): Alcuni individui appartenenti alla Giovine Italia sono a Plermo da pochi giorni e dimorano all'albergo Trinacrìa .
7) R. Archivio di Stato in Palermo, Polizia, busta 417, doc. 61 (27 marzo 1846): cNel decorso mese giunse in Napoli Raffaele Bansi di Bologna, uomo di confidenza dei fratelli Fabrizi ed è partito ora per Palermo ; W doc. 61 bis (9 maggio 1846): Raffaele Bansi e partito da Palermo per Girgenti.