Rassegna storica del Risorgimento

BERSAGLIERI ; 1848-1849 ; PIETRAMELLARA (BATTAGLIONE) ; GUERRA
anno <1936>   pagina <1253>
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U Battaglione bersaglieri Pietramellara 1253
i parenti di quei prodi sappiano che bau da gloriarsi dei loro, ò d'uopo di uno schiarimento. Messo questo corpo a Porta San Bortolo cimase in tatto il tempo dell'azione sotto i colpi della mitraglia nemica. Due compagnie situate alla barricata di detta porta moschettarono gli Au­striaci che contro cercavano di avanzarsi, e se non fosse stato il fabbricato dell'Ospedale che difendeva in parte la linea occupata dal Battaglione, le prime due compagnie sarebbero state distrutte. Il comandante Mollerà si pose al fortino presso il cannone ove furono uccisi 2 cannonieri e smontato un pezzo. Che se il Battaglione non fu attaccato dai moschettieri non è per questo che quei generosi non fossero là per respingere l'attacco; anzi tutti di pie fermo al loro posto anelavano il momento di respingere il nemico alla baionetta. Invece di vedere tutta onesta gioventù sgomentata perchè per la prima volta si trovava al fuoco, scher­zando e ridendo, vedeva cadérsi ai piedi le bombe e i razzi, come se provetti soldati fossero stari. Oh generosi giovani voi credevate di essere stati obliati, ma sappiate che uno vegliava sa voi, vi vedeva e piangeva di gioia nel scurirvi esclamare parole di esecrazione contro le barbare falangi che vi attaccavano.
Lode a voi, gloriosi figli d'Italia.
4. A Ravenna. Seguendo la sorte delle truppe capitolate il batta­glione Pietramellara ripassò il Po, il 16 giugno sostò a Ferrara e di qui rag­giunse Ravenna, dove si accantonò fino al 9 agosto. Durante questa guar­nigione, la 4a e 5a compagnia stettero alcun tempo di presidio a Comac-cliio, e la 6a a Volano e Goro; il 21 luglio tutto il battaglione era di nuovo concentrato a Ravenna.
La permanenza in questa città suscitò malumori e proteste da parte dei cittadini; l'origine del battaglione, formato di elementi socialmente peri­colosi ed indesiderabili, non era tale da attirare simpatie e da riscuotere fiducia, benché gli ufficiali facessero del loro meglio per evitare diserzioni e imporre ai loro militi buona e corretta disciplina. II conte Francesco Man­zoni così ne scriveva il 21 luglio a Luigi Carlo Farmi: E questo battaglione Mellara perchè non lo mettete nella Linea? È composto di tal gente che io non mi azzardo di prenderne uno per ordinanza. Meno male incorporato nella Linea, ma così la cosa va molto male. E ancora: Panni che siamo nel Medio Evo coi capitani di ventura. Antonini, Mellara, Zambeccari sono di questi* ')
5. A Bologna. - Pronunziatasi la minaccia austriaca su Bologna il 4 agosto, mentre fa deliberato il ritiro delle truppe capitolate e non capitolate da quella città alla volta della Cattolica, per evitare uno scontro con gli Au­strìaci e per guadagnare una posizione strategicamente migliore, il batta­glione Pietramellara accantonato a Ravenna non sapeva che fare; i militi quasi tutti bolognesi volevano accorrere a Bologna, ma il generale Latour comandante la Brigata Svizzera il giorno 7 raccomandò al Pietramellara di concertarsi col Pro-Legato di Ravenna per quanto credesse di operare e
i) i,, C. FAMOT, Epistolario, A cura di Luigi Bava. H, pp. 441-443.
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