Rassegna storica del Risorgimento
BERSAGLIERI ; 1848-1849 ; PIETRAMELLARA (BATTAGLIONE) ; GUERRA
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1936
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Giovanni Natali
La Gazzetta di Ferrara, annunziando nel numero del 15 dicembre i disordini avvenuti nei giorni precedenti, presenta il battaglione come un'accozzaglia di ammutinati, conta tre morti e dieci o dodici feriti e tributa alte lodi al Pro-Legato conte Lovatelli, a tutte le autorità civili e militari e a tutte le truppe per avere impedita una sanguinosissima zuffa tra popolani ;e militi del battaglione. L'articolo sembrò offensivo agli ufficiali del battaglione che stamparono e diffusero la seguente protesta:
II BATTAGLIONE MELLABA ir, i FEBRARESI.
La Gazzetta di Ferrara nel suo n. 79 (15 dicembre 1848) segna tra i fasti di quella citta l'insidiosa persecuzione operata dalla Civica e dalla popolazione col consenso di tutte le autorità civili e militari contro il Battaglione Mellara. L'assassinio di tre e il ferimento di dodici militi del Battaglione medesimo, solamente accontentandosi di accennare come cagione di un tanto disordine l'indisciplina di alcuni soldati di quel corpo. Signore Autorità Civili e Militari, signora Civica e Gazzetta di Ferrara, finché non ci racconterete i fatti che hanno dato origine a questa scissura, finché questi fatti non ci appariranno gravi e tali da compromettere l'intero Corpo che ci venite screditando, finché, illesi voi tutti, ci verrete enumerando i morti e i feriti che sono caduti per vostra mano, signore Autorità e Civica di Ferrara, noi riterremo con tutto fondamento che voi stessi siate stati i provocatori degli accaduti disordini, e di più che foste spinti da un principio politico che vi stimolava a reagire contro il presente ordine di cose... E sapete perchè? ci è noto lo spirito veramente italiano che anima quel Corpo che avete fatto segno di tutto l'odio vostro, perchè ci è noto il patriottismo, il senno, il valore di quel per* sonaggio che lo comanda, perchè finalmente il Corpo dei Bersaglieri Mellara si compone di tanti figli di quella generosa Bologna che è avvezza a mostrare i denti agli Austriaci, come la vostra Ferrara è avvezza ad accoglierli ed abbracciarli come fratelli.
Ben potete ringraziare la condizione dei tempi presenti che impone ad ogni vero italiano di anteporre ad ogni cosa la tranquillità e quiete dei nostri paesi. Questo santo principio era troppo sentito dail'italianisshno Colonnello Mellara perchè non avesse con tutto il suo sforzo e con quello dei suoi ufficiali trattenuto l'impeto dei soldati che volevano ad ogni costo uscire armati per vendicare la morte dei loro compagni e per opporsi a quel canagliume di beccai che prezzolati capitanarono le vostre civiche pattuglie.
Ben m'avveggo che in altri momerti il vostro valore reazionario sarebbe stato più circospetto; troppo eravate fidenti nel senno di chi comandava i vostri nemici in questa occasione, e ben sapevate che ad ogni buon italiano rifugge, non che altro, il pensiero di portar l'armi omicide contro i fratelli* Voi però pensavate altrimenti e intanto non vi vergognate di stampare che il vostro operato in quella opportunità era diretto a mantenere l'ordine.
Se non fosse che il fatto, per lo stessa esposizione che voi ne fate, parla chiaro per sé, non spenderei più parole in difesa di un Corpo di milizie italiane cotanto benemerito, da voi COBI indegnamente trattato, nel mentre che pieno d'entusiasmo si dispone a tornare a combattere quell'eterno nostro nemico cui voi tentavate pur ora di porgere, il gradito spettacolo della nostra discordia. Ma non è tempo ora di discendere a quelle particolarità che potranno convincere ì nostri medesimi oppositori.
Noi ci accontentiamo solamente (per mostrarci coerenti a quanto abbiam di sopra affermato} di proferirci apparecchiati a provare che uno dei beccai armati, che uniti alla Civica cercarono a morte quei pochi Bersaglieri quasi affatto inermi che nel suddetto giorno si trovarono fuori della caserma, ebbe a confermare che si egli che gli altri suoi compagni riceverono