Rassegna storica del Risorgimento
BERSAGLIERI ; 1848-1849 ; PIETRAMELLARA (BATTAGLIONE) ; GUERRA
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1936
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Giovanni Natali
BAITAGLIORK BEHSA;LIEIU.
N. 354
Argenta 1,6 dicembre 1818. Eccellenza.
Approfittando dell'ordinatomi soggiorno in Argenta, o in aspettativa di un cenno, di V. E. prima, di continuare la marcia verso Ravenna, per soddisfare al dover mio * per prevenire ogni altro parziale rapporto che potesse pervenire a V. E. intorno agli spiacevoli fatti accadati in Ferrara fra i miei soldati, la Civica e la popolazione, mi alTrctto di sottoporre all'È. V. alcune brevi e sincere osservazioni spoglie di ogni ombra di parzialità e quali sarebbe un dovere di esporre a chiunque fosse chiamato a proferire un voto onesto e leale sopra una contesa alla quale egli non avesse alcuna parte, benché indiretta.
Non è bisogno che io commemori a V. E. da qual parte del popolo di Bologna traggono origine i miei soldati e qual peso di sinistra prevenzione ingiustamente graviti sopra di essi, per questa sola cagione, come del pari superfluo stimo il rappresentare quanto irreprensibile e lodevole sia stata la loro condotta al soggiorno di Castelfranco nel decorso mese di maggio, quanto ordinata e quasi mirabile la loro marcia oltre Po, il loro contegno nella guarnigione di Vicenza verso i militari e i borghesi e in faccia al nemico il giorno dell'attacco e poscia nella guarnigione di due mesi tenuta nella citta di Ravenna. Gli attestati amplissimi di tutte le autorità dei paesi nei quali abbiamo fermato dimora fino a questo punto non potrebbero tanto valere quanto l'attestazione di qualunque cittadino o terrazzano dei paesi medesimi piacesse a V. E. di interrogare in proposito.
Difatti non poteva essere altrimenti trattandosi di luoghi e città dove i nemici d'Italia non potevano le loro zizzanie disseminare, perchè sopraffatti da una troppo grave maggioranza dei bnoni, che rendeva assolutamente impotenti i loro attentati. Certo si è che di tutte le troppe indigene dello Stato il Battaglione Bersaglieri quello è solo che conti indivìdui i quali si sono resi soldati a fine di prender parte alla guerra d'indipendenza italiana, e che senza di ciò non avrebbero mai indossato alcuna divisa. Questo spirito che li rende perciò prosciolti dalle abitudini e dai pregiudizi politici dello vecchia Linea e pienamente grati ed accetti al partito italiano che finalmente è riuscito per buona sorte a dominare nel nostro governo, li rende d'altra parte oggetto di tutta l'invidia e malvolere del partito austriaco e conservatore dell'antica oppressione, il quale per altro modo non potendo, cerca di calunniarli vilmente rappresentandoli ladri a fine di così, per occulte vie, tirar loro addosso l'odio delle popolazioni. I primi sintomi di questa anùnawersionc di tristi al corpo dei Bersaglieri si sono manifestati in Cento, per briga di certi frati che mal sostenevano di averli ospiti in un ristretto convento, di un arciprete che non li voleva malati in un piccolo ospitale da lui presieduto e di alcuni ricchi del paese per invidia di quel poco guadagno che per la presenza del battaglione facevano alcuni bottegai. Si cercò in Cento di mettere del malcontento fra i bersaglieri e i civici del battaglione Basso Reno, si inventarono dei fatti insussistenti e mai accaduti, si provocarono diverbi, ma non fu possibile venire ad alcuna resultonza di rilievo, mercè l'ottimo spirito politico e veramente italiano che animava l'uno e l'altro corpo.
Non si mancò però di raccomandare con pessimi uffici e con odiosissima prevenzione il battaglione di Bersaglieri che da Cento si recava a Ferrara. Difatti appena giunto in quest'ultima città, fa attribuito ad alcuni soldati del battaglione Bersaglieri un'aggressione. Messi per mio ordine in profosso quelli ohe solamente ne potevano esser colpevoli, chiamato Inutilmente in ricognizione il preteso assalito, scambiati Col Signor Pro-Legato parecchi uffici in proposito, Hiu., tornò a vuoto e gli accusatori medesimi furono obbligati a disdirsi. Accaduta