Rassegna storica del Risorgimento
BERSAGLIERI ; 1848-1849 ; PIETRAMELLARA (BATTAGLIONE) ; GUERRA
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1936
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Giovanni Natali
Vegga V. E. a quali pericoli e danni sia sottostato questo mio corpo, degno veramente di una sorte migliore qual si conviene al suo spirito e buon volere e ciò per cagione di pochi tristi che non cesseranno mai di infierire finché troveranno appoggio nella falsa opinione e nelle anni insidiose che a noi stessi mettono in mano i nostri nemici.
Io però pienamente confido nel saggio consiglio di V. E., quanto al conto che Ella saprà fare di ogni cosa accaduta e quanto all'onore di questo Corpo che Ella vorrà in ogni incontro mantenuto e rispettato secondo giustizia.
Pie Irmi iellata,
A Sua Eccellenza
il Signor Generale Barone De Latour
Cam* la 3* Divisione Militare
Bologna.
Non aveva torto il Pietramellara di ravvisare nel contegno dei Ferraresi verso il suo battaglione non soltanto la manifestazione di animi irritati per qualche caso di indisciplina, ma una vera avversione politica verso nn corpo che, nel complesso degli ufficiali e dei militi era incline a novità ed a seguire la piega che gli avvenimenti dello Stato Romano avevano preso dopo la fuga di Pio IX a Gaeta. Comunque tornano ad onore del Pietramellara i suoi vigorosi tentativi per difendere il buon nome del battaglione e per tenerlo soggetto alla dovuta disciplina.
La destinazione a Venezia tornava opportuna per staccare il battaglione dai luoghi d'origine e nobilitarlo con la diletta partecipazione alla difesa di quella repubblica e della buona causa italiana. In Argenta avrebbe dovuto fermarsi solo il tempo necessario per rifornirsi di armi e di vestiario; ma dopo pochi giorni la partenza per Venezia venne rimandata dal colonnello Marcello, Intendente generale veneto, per l'impossibilità di collocarlo a Venezia nelle ristrettezze del momento, in cui v'era affluenza dalla terraferma di militi e volontari che si sottraevano alla leva austriaca oer arruolarsi nel* l'armata italiana. In realtà il governo veneto rifiutava il battaglione Pietramellara per le cattive informazioni che ne aveva ricevuto il Manin. "
9. A Lago. Sfumato il progetto di invio a Venezia, il battaglione fu acquartierato a Lugo, dove si trattenne fino al 15 gennaio 1849. Salvo la piaga delle continue diserzioni, comuni del resto a tutti i corpi volontari e franchi di quella campagna, fl. battaglione se ne stette tranquillo, la disciplina e l'istruzione furono migliorate, corsero buoni rapporti con la popolazione civile; alla partenza gli ufficiali furono convitati dalle autorità e dai migliori cittadini e onorati da un sonetto augurale del prof. Pietro Ghinassi. *)
i) E. Ovroi, Roma e i Romani nelle campagne del 1848-49, Boux e Viurengo, 1903, pagina 286 e doc. CLXV.
>) La Ditta Italiana, n. 18 del 19 gennaio 1849.