Rassegna storica del Risorgimento
BERSAGLIERI ; 1848-1849 ; PIETRAMELLARA (BATTAGLIONE) ; GUERRA
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1936
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1273
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// Battaglione bersaglieri PietrameUara 1273
il governo di Luigi Filippo li foce internare con altri esuli del '43 nel deposito di Cliutcauroux, dove il PictrnmeUara tenne carteggio col Mazzini e col Lamberti. L'amnistia di Pio IX lo ricondusse in patria, e qui riprese la professione legale e nel '47 fu tra gli organizzatori della wuardia Civica come capitano aiutante maggiore. Dall'aprile '48 in poi la sua vita fu tutta dedicata al battaglione da lui comandato col grado di maggiore e, dal 1 settembre, di tenente colonnello. Tempra di uomo risoluto e di fervente patriota. Mori il 5 baglio per ferita a una coscia riportata il 5 giugno'a Villa Gabrielli; la sua morte conferì gloria e onore al suo battaglione, detto dei Bersaglieri romani, ma, per la massima parte, composto di bolognesi.
PILLA ANTONIO Figlio di Giovanni e Marianna Moutcroni nacque a Bologna il 14 gennaio 1800 e vi mori il 27 gennaio 1871. Dottor legale e maestro di scherma partecipo alla insurrezione del 1831 e fu al combattimento di Rimini col grado di capitano della 1" legione della Guardia Nazionale. Emigrò poi in Francia, donde rimpatriò il 22 ottobre e assunse le funzioni di capitano aiutante maggiore della Guardia Civica ed in tale qualità fu presente al fatto d'armi della Madonna del Monte (Cesena), come comandante della Guardia Civica di riserva. Evitò la sorveglianza della polizia e visse tranquillo in Bologna dove nel '47 prese servizio nella Civica come capitano aiutante maggiore. Di non comune capacita ed istruzione fu principale coadiutore del PietrameUara nell'organizzazione e nel governo del battaglione a cui partecipò dalla fondazione tenendo il comando della 3" compagnia. Alla difesa di Roma partecipò a tutte le fazioni, già promosso maggiore il 31 maggio, e dopo il ferimento del PietrameUara, comandò il battaglione fino al suo scioglimento.
POKRAZ CLAUDIO Sottotenente a disposizione dal 15 dicembre 1848, indi presso il reggimento dell't/nione dal 16 febbraio '49, e dal 1 aprile alla 5a compagnia del battaglione PietrameUara. Mori in Roma in seguito alle ferite riportate il 3 giugno valorosamente combattendo.
QUINTINI PIETRO Maggiore dell'esercito regolare pontificio, già capo-guardia carceraria. Fu aggregato al battaglione PietrameUara dal dicembre '48, ebbe diversi incarichi dal Ministero deUe Armi a Terracina, a Rieti e altrove; il 25 giugno '49 fu promosso tenente colonnello comandante il 7 reggimento di Linea.
RASINELLI GIUSEPPE Dal 13 dicembre 1848 fu chirurgo del battaglione PietrameUara e dal 16 maggio '49 segretario del Consiglio Superiore di Sanità in Roma.
RASPONI PIETRO Prese servizio nel battaglione PietrameUara come capitano aiutante maggiore 1*11 giugno 1849.
RICCI RAFFAELE Sottufficiale dei carabinieri dal 1840, dal 1 aprile 1849 fu aggregato al Battaglione PietrameUara come tenente di amministrazione.
RIGHI LAMBERTINI GIOVANNI Nacque a Gorgognano (Bologna) nel 1803. Si laureò in legge e giovanissimo fu sospetto di carboneria; partecipò ai moti del 1831 e marciò per Ancona, quindi nel periodo della Guardia Civica fu tenente aiutante maggiore e partecipò allo scontro della Madonna del Monte (Cesena) contro le truppe pontificie nel gennaio del 1832. Fu coinvolto nei moti di Savigno del 1843, falliti i quali fuggì in Toscana ed in Francia, dove fu internato con altri esuli a Chateauroux. Passò quindi in Algeria e combattè nella Legione straniera, poi tornò sotto finto nome in Toscana e rientrò a Bologna per l'amnistia di Pio IX. Partecipò al battaglione PietrameUara dalla sua fondazione come capitano aiutante maggiore e il 23 febbraio 1849 fu destinato al comando della piazza di Viterbo, ovo fu confermato 1*11 luglio, dopo la caduta della Repubblica Romana. Rientrato quindi a Bologna fu il capo del comitato mazziniano locale; lasciò Bologna il 18 febbraio '53 dopo l'insuccesso del moto di Milano, quando a Bologna erano stati fatti molti arresti, ed emigrò nel Piemonte. Fa Condannato in contumacia. Nel 1859 offri i propri servigi per la campagna di guerra, ma per il suo passato mazziniano non. fu bene accetto. Tornato a Bologna, il Governo provvisorio deUe Romagna lo fece sottotenente della compagnia sedentaria di Linea di Cento, e rimase