Rassegna storica del Risorgimento

anno <1936>   pagina <1284>
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Libri e periadici
necessaria, e in mancanza della quale potevano essere compromessi i risultai i gin raggiunti. La fase che si traversa scrive Luzzatti nel 1890 non gli (al popolo il aliano) condente gli slanci epici, e bisogna ricoinpersarlo con le pia amorose cure di buona amministrazione, di buona economia, di buona finanza . fi pareggio dei bilancio, .'la flirv-olazionfc monetaria, le convenzioni commerciali, i dazi doganali : questi erano i grandi problemi del tempo, la cui importanza era accresciuta dal grandióso sviluppo delle industrie e dei traffici, con le conse­guenti ripercussioni sulla produzione agricola e le inevitabili crisi che ne sopravvennero.
poiché i problemi economici e finanziari furono quelli che attrassero maggiormente il Luzzatti, così il suo nome è legato direttamente o indirettamente agli eventi più importanti di quel tempo, fondazione delle banche popolari e delle cooperative, convenzione commerciale: con la Francia, unione monetaria latina, pareggio del bilancio, risanamento del Banco di Napoli, ripresa delle relazioni con la Francia dopo un decennio di lotta commerciale, tariffe doga­nali, ecc.
Problemi pratici, concreti, prosaici, che talvolta provocano in lui la ribellione che gli fanno esclamare che il parlamento italiano è divenuto un luogo d'ogni luce muto; qui non palpitano più i grandi sentimenti, qui non vibrano più le grandi idee; qui non si fa la epopea nazionale, ma un corso di ragioneria . Tuttavia egli ed altri suoi contemporanei erano mossi e sostenuti in questa opera di ragioneria da alte idealità, e cioè migliorare ed elevare le condi­zioni delle classi più umili, gettare le basi solide della prosperità economica e finanziaria dell'Ita­lia. Di qui ebbero origine i suoi atteggiamenti verso amici ed avversari politici,, e verso alcuni eventi di quell'epoca, non esclusa la politica estera.
Ad occuparsi di questa lo portarono inevitabilmente le trattative commerciali con le altre nazioni e i dazi doganali, e quindi ritroviamo frequentemente nel suo carteggio accenni e notizie interessantissime. Recentemente certi suoi atteggiamenti in politica estera sono stati criticati, ma appartenendo essi al periodo dopo il 1900 occorre rimandarne l'esame a quando comparirà il 3 volume. Fin d'ora però si può e si deve esaminare il suo pensiero in proposito.
Anzitutto notiamo che egli non aveva una conoscenza molto approfondita delle varie que­stioni di politica estera: sensibile a tutto quello che si riferisce agli scambi alla moneta, ecc., il resto gli sfuggiva. Per questo egli teneva molto alla collaborazione economica con la Francia, e quindi le sue preferenze andavano da quella parte. Tuttavia comprendeva anche le ragioni che ci avevano fatto stipulare la Triplice, e non aveva nessunissima simpatia per la Russia, avversaria dell'Austria. Concepiva l'alleanza come garanzia contro qualsiasi spiacevole sorpresa, ma la voleva completata con l'amicizia verso la Francia. Questo suo orientamento lo rese Pnomo più adatto per la ripresa delle relazioni commerciali con la Francia nel 1898, che fu un avvenimento di primaria importanza per la nostra ripresa economica.
Concludendo, queste memorie sono una miniera importantissima di notizie sull'uomo e sull'epoca, e che attraggono subito l'attenzione e l'interesse del lettore, facendo desiderare mag­giori notizie specie su alcuni punti, come sulla sua opera di ministro nei due gabinetti Di Budini e sulla situazione economica e finanziaria che trovò all'inizio del suo ministero, e quello che lasciò alla fine. Questa ùltima osservazione come anche le altre fatte prima indicano chiaramente che un giudizio storico sulla personalità e sull'opera del Luzzatti non è possibile in base alle sole
Memorie.
AUGUSTO TOBBB
GIUSEPPE DE SANDO E CABLO BUY, Facciamo i conti (Sommario storico della nostra guerra 1915-1918, per il popolo); Pistoia, Stah. Tip. Guidi Grazzini, 1934-Xm, in 16, pp. 196. L. 4,50.
È raro che un libro che gli autori stessi, valorosi combattenti della Grande Guerra, dichiarano scritto per il popolo non si abbandoni a frasi retoriche e a ricostruzioni sia pure documentate, ma sempre un po' romanzesche degli avvenimenti. Questo difetto non va certo attribuito al sommario storico di G. De Sando e C. Buy, nel quale parla la severa verità delle cifre. E per questo sarà utile anche allo studioso che potrà trovarvi dati sicuri sull'entità delle forze belligeranti e sulle perdite subite sia in senso assoluto sia in rapporto alla popolazione e al numero 'dei combattenti, sul costo delle operazioni e sull'ammontare dei debiti contratti, è questo non solo per'PItalia, ma per tutto le nazioni entrato in guerra. Interessanti inane i