Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <10>
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Gino Bandirvi
ne attraversava i piani. L'Incaricato spagnuolo Rios y Rosas aveva infatti telegrafato il 29 dicembre al suo Governo: a E decisa Vandata del cardinale al Congresso senza che lo impedisca la pubblicazione dell'opuscolo. Me lo ha detto egli stesso .
Mi pare evidente che se il 29 dicembre il cardinale Antonelli non vedeva nell'opuscolo famigerato un ostacolo sufficiente ad impedirgli di partecipare al Congresso, dovè rimanere assai sorpreso della intemerata papale del 1 gennaio che lo obbligò a riconsiderare la sua decisione, e ad assumere un atteggia­mento di intransigenza, cbe non era nelle sue vedute alla vigilia del ricevimento di capodanno e che troviamo rispecchiato nel seguente telegramma di Rios y Rosas del 4 gennaio:
Mi avvisano riservatamente che hanno consegnato all'Ambasciatore di Francia una Nota nella quale si chiede che l'autore dell'opuscolo sia processato e che l'Imperatore dia solenne assicurazione che sosterrà al Congresso la restituzione della Romagna: senza tale preventiva dichiarazione, la Santa Sede non interverrà al Congresso. Si attende la risposta dell'Imperatore.
Come è noto tutta la vita politica europea nelle prime settimane dell'anno fu dominata dalla questione del Congresso del quale più non sembrava probabile1} la riunione dopo che la sua convocazione fissata per il 13 gennaio era stata sospesa il 3 con notificazione del Ministro degli esteri francese e dopo che il giorno successivo Napoleone aveva sostituito WalewsM con Thouvenel.
Ma l'Imperatore, specialmente dopo la lettera con la quale 1' 8 gennaio il Papa ha risposto alla sua del 31 dicembre affer­mando nettamente la propria intransigenza per ogni meno­mazione della Sovranità pontificia nelle Legazioni, vuole evidentemente stornare da sé la responsabilità del fallimento del Congresso.
i) (U Congresso è rimondato a tmpo indefinito, forse per sempre , scriveva 1*11 gennaio Cavour a Carlo Boncompagni (Silloge BOLLEÀ, CLXXXV).