Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <11>
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Roma nel 1860 11
È giunta adesso la risposta dell9Imperatore alla Nota di questo Governo telegrafa V Incaricato spaglinolo il 15 gen­naio Evasiva nella forma, il suo spirito e la sua sostanza sono che l'Imperatore non intende di cambiare affatto le sue presenti opinioni e decisioni; che VAustria e Roma sono respon­sabili del differimento del Congresso; che fanno male e mutino sistema .
E nel dispaccio 1} del 25 gennaio Bios y Rosas riferisce che il 20 gennaio VAmbasciatore francese ha intimato verbal­mente al cardinale [Antonelli] che Sua Santità decida se intende essere rappresentato o no al Congresso: in caso affermativo il Congresso si effettuerà; se la Santa Sede non vuole intervenirvi non si riunirà e tutta la responsabilità ne ricadrà su questo Governo ; mentre poi due giorni dopo, il 22 gennaio, avverte che la Francia, divenuta più esigente,2) ha preteso che sia il Papa a promuovere la riunione del Congresso .
Anche qui il carteggio spagnuolo mostra che il Papa aveva direttive personali e sapeva sostenerle e farle attuare sia pure contro il parere di quei consiglieri dei quali si vorrebbe pre­tendere fosse mancipio. Alla intimazione fatta il 20 gennaio dal Duca di Gramont a il Papa ha espresso Vawiso che si rispondesse che se verrà fatta da Francia e da Austria una pro­posta formale si deciderà ciò che convenga fare . Alla richiesta di due giorni dopo il Papa si è rifiutato recisamente . Tale seconda richiesta era potuta sopraggiungere prima che si fosse risposto alla prima nel modo spicciativo e significativo indi­cato da Pio IX, in quanto, come apprendiamo da Rios y Rosas, i suoi consiglieri avevano giudicato dura ed anche sgradevole per VAustria una siffatta risposta e la avevano sospesa .
1) Avverto una volta per tutte che con la parola a dispaccio indico i rapporti scritti inviati per poeta, mentre per i rapporti telegrafici uso la parola telegramma.
z) Tale accresciuta esigenza può, forse, mettersi in relazione con il ritorno al potere di Cavour che proprio il giorno prima* 21 gennaio, aveva costituito il suo nuovo Ministero con la inclusione di Fanti, Mamiani, Jacini.