Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <19>
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Roma nel 1860
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il diritto con l'aiuto di Dio e rappresenterà tutte le Nazioni catto­liche restituendo al Pontificato quel che è proprietà della Cristianità. Sarà un magnifico spettacolo di carità e di giustizia quello delle Nazioni cattoliche le quali difendono il Papa e il patrimonio della Chiesa, perchè noi preti non dobbiamo promuovere la guerra né prendervi parte diretta.
Questo è stato il colloquio che ho cercato di riferire fedelmente, ponendo tra virgolette le frasi testuali più importanti e omettendo quelle prolissità che non offrivano vero interesse.*)
Dopo aver riferito le espressioni di congedo e di benedi­zione del Pontefice, Rios conclude così il suo dispaccio:
Come è consuetudine, dopo l'udienza del Santo Padre, passai nella stanza del Cardinale Segretario di Stato col quale conversai pochi minuti. Mi ritenni obbligato dalla prudenza e da altre considerazioni a non rivelare una sola parola di ciò che, nella mia qualità di rappre­sentante di Sua Maestà, Sua Santità si era degnato confidarmi, tanto più che Sua Eminenza non si era mai pronunciato con me in questo senso, conservando per parte sua circa tali progetti un gran riserbo che io rispetto.
Mi sembra non si possa a meno di ravvisare nelle parole pronunciate dal Papa in questa udienza una espressione genuina dell'animo suo, una testimonianza di quella stessa esacerbatone che vibrava nelle pagine dell'Enciclica e della risposta a Re Vittorio e, inoltre, una prova di direttive sue personali anche in argomenti di grande importanza come quelli della costituzione di un esercito per un'azione guerresca. Ed è ben noto che per la formazione dell'esercito al quale due mesi dopo fu messo a capo il Lamoricière non fu certo la tendenza del cardinale Antonelli quella che prevalse.
1) Il VILLEFRANCHE, eit. (p. 372) ricordando che molti criticavano Pio IX di parlare troppo e lo chiamavano il Papa verboso dice che tale pareva soltanto a a tutti coloro che la sua parola pone in imbarazzo, ai vili, agli abili, agli indecisi ed ai rivoluzionari di Roma e, contrapponendogli lo scaltro mutismo di Re Vittorio, dice: Pio IX, invece, sa aprire la bocca come la mano a chiunque si rivolge a lui .