Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <24>
immagine non disponibile

24
Gino Bandirli
E coscienziosamente prosegue, dichiarandosi testimone oculare:
È mio dovere di dire al Governo di Sua Maestà tutta la verità e poiché queste dimostrazioni si prestano per la loro natura alla esage­razione cerco di vederle da me piuttosto che trasmettere a V. E. infor­mazioni avute da altri. La sera di domenica [29 gennaio] lungo tutto il percorso della Ritirata circolavano pattuglie di soldati francesi e di gendarmi pontifici, per il Corso erano schierate a fare ala sui marcia­piedi due Compagnie di Cacciatori francesi. La Ritirata era fiancheg­giata da due file di soldati e seguita da mezza Compagnia in ordine chiuso; eppure nonostante tanto apparato si notavano nella folla sicu­rezza e disinvoltura come se si trattasse di compiere atti segretamente concordati e agli esecutori dei quali, a quanto si afferma, la Forza armata non aveva da incutere né preoccupazione né timore. La Piazza dalla quale si muove la fanfara della Ritirata era gremita di popolo e dietro la fanfara ho visto sfilare, marciando al passo della musica, oltre seicento persone senza che si sentisse una sola voce durante tutto il passaggio di questo strano corteo.
Rios attribuiva queste manifestazioni di popolo a ordini dati da organizzazioni politiche ed eseguiti con fedeltà scru­polosa. Faceva rilevare che esisteva in Roma, a dispetto del Governo, un Circolo piemontese1J i principali componenti del quale erano conosciuti da tutti come era pure noto il luogo delle sue riunioni: a tale Circolo convenivano gli emissari che giungevano dal Piemonte e dalle provincie insorte, senza che le autorità pontificie avessero modo di impedire mene siffatte poiché gli agitatori che dimoravano in Roma e gli agenti che circolavano per l'Italia centrale e per il Piemonte erano muniti di passaporti e temiti sotto la sua protezione dall'Ambasciata francese che più volte li aveva sottratti dalle mani della Polizia che non aveva e non avrebbe mai osato di resistere ad una richiesta, per quanto esorbitante ed
!) La voce che lo manifestazioni a Roma fossero provocate da agenti sarai fu dal Gramont segnalata al Thouvcncl e da questi a Cavour che la smentiva con lettera al Nigra del 1 aprile (Carteggio Questione Romana, n. 11).