Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <25>
immagine non disponibile

Roma nel 1860
25
inconsueta, fatta dall'Ambasciata. Né il Governo pontificio si trovava in condizione di fornire all'Ambasciata una prova delle cospirazioni: nessuno qui depone la verità su questioni politiche, per timore di una vendetta che non si. farebbe aspettare . Così ritiene certo che si fosse recato a Roma il 30, intervenendo ad una riunione del Circolo sardo, il principe Cesarmi al quale si attribuisce notevole parte nella insurre­zione delle Romagne: il Governo e molte persone lo Banno ma poiché egli è da mesi sotto la protezione della bandiera francese è inviolabile .
Secondo l'Incaricato spagnuolo il Governo politico della città era esercitato assolutamente e completamente dai fran­cesi la cui volontà faceva legge in tutti gli atti della vita pubblica degli abitanti in Roma e in tutti i luoghi dove si trovavano guarnigioni francesi .l)
Questo stato di cose egli concludeva non può prolungarsi per molto tempo e deve risolversi o conforme­mente al diritto o con la violazione palese delle sue norme pia ovvie .
Da Madrid il Ministro degli esteri si limitava a rispondere con la maggiore concisione a questi preoccupanti rapporti dando atto, con una formula stereotipata, all'Incaricato di affari che la Regina Sua Signora aveva preso cognizione con interesse del loro contenuto.
* * *
I dispacci di Rios nel mese di febbraio rispecchiano soprat­tutto l'ansia e l'incertezza di Roma di fronte al complesso lavorio diplomatico che aveva seguito il ritorno di Cavour al potere il 21 gennaio, l'assunzione, il 23, per parte di Thouvenel
i) Di questa padronanza francese rilevata e lamentata dal diplomatico spa­gnuolo non erano poi soddisfatti neppure i cittadini romani se la satira popolare, proprio in quel tempo, rivolgeva questo invito ai soldati francesi: Chichirichì, chichirichì - Son dieci anni che nate qui - A servire due padroni - Levatevi ora dai e... . Cfr, DEL CEBRO, CI*., p. 371.
4