Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <34>
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Gino Bandini
straniero per riprendere con la forza le provincie perdute si stava traducendo in realtà.1* Ciò appariva ormai tanto più urgente alla Corte di Roma dopo gli ultimi eventi. Come si sa, il 21 marzo un telegramma ufficioso da Parigi aveva annun­ciato il ritiro delle truppe francesi dalla Lombardia e da Roma, avendo l'Austria dichiarato alla Francia che non avrebbe attac­cato la Sardegna; il 24 marzo era stato firmato a Torino il trattato di cessione di Nizza e della Savoia; il 25 vi erano state le elezioni generali nelle vecchie e nelle nuove provincie del Regno di Sardegna; il 29 marzo il principe di Carignano entrava in Firenze, e dinanzi a questa serie di fatti decisivi, non si aveva in quei giorni che un succedersi di platoniche proteste diplomatiche che facevano eco a quella pontificia del 24 marzo, ma che, venissero dall'Austria (25 e 29 marzo) o dalla Svizzera (28 marzo) o dai vari Principi spodestati, non lasciavano pensare a nulla di più concreto che una logomachia.
Il meglio dunque sembrava a quanti partecipavano alle idee che abbiamo sentito manifestare a Pio IX sin dal 7 feb­braio, pensare ad armarsi. Nel dispaccio n. 53 del 2 aprile il Sandoval riferisce che il 31 marzo il Giornale Ufficiale aveva pubblicato la nomina di Lamoricière a Comandante in Capo dell'esercito pontificio. Egli avverte che dopo le trattative fatte in Parigi e in Vienna dal Cameriere Segreto di S. S. mon­signor de Merode, persona di intima fiducia del Santo Padre , tanto il de Merode quanto il Nunzio a Parigi avevano otte­nuto da Napoleone III che non si opponesse al progetto di Sua Santità: ma il Duca di Gramont non aveva ricevuto istru­zioni al riguardo; e, sebbene il generale fosse già da alcuni
1) Il Papa farà qualunque cosa al mondo per togliere le Romagna a Vittorio >: cosi scriveva il conte Pasolini, che ben conosceva Pio IX, a Miughctti il 22 marzo. (Carteggio., IH, p. 42).
?-) Il PELCZAR, cri, II, p. 239 dice che frattanto Pio IX pensava alla difesa ,, e mentre ricorreva all'aiuto celeste ordinando nell'aprile una processione a S. Carlo al Corso... d'altra parte nominò pro-ministro della guerra il prelato Francesco de Merode commettendogli di aumentare e di organizzare le forze armate .