Rassegna storica del Risorgimento
1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
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1937
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Roma nel 1860
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Per queste considerazioni, sebbene contradetta dalle lettere del Gramont, la affermazione del rappresentante della Spagna ci pare degna di fede.1}
E, del resto, quanto il Sandoval fosse sollecitamente ed esattamente informato si può desumere anche dal suo stesso dispaccio del 2 aprile, quando si confronti l'allegato alla lettera scritta dal Thouvenel al Gramont il 27 marzo intitolato Basi di una intesa circa gli Stati della Santa Sede 2* con quel che il Sandoval scriveva, ripetiamo, il 2 aprile, cioè forse un paio di giorni appena dopo che le Basi di Thouvenel potevano essere giunte nelle mani del Gramont:
In questi giorni l'Ambasciatore francese ha fatto accenni [indi' caciones] al Cardinale Àntonelli circa la opportunità della convocazione di un Congresso delle Potenze Cattoliche per determinare la sorte futura degli Stati Pontifici, sulla base di mantenere lo statu quo nelle Legazioni. In tale Congresso dovrebbe essere garantita la conservazione degli altri Stati di Sua Santità e per por termine alla occupazione delle truppe francesi si procurerebbe di creare una organizzazione {militare] con contingenti reclutati in Paesi esteri, escluse l'Austria, la Francia, la Sardegna e le Due Sicilie, con l'impegno però per parte dei Governi di questi quattro Stati di contribuire, insieme con le altre Potenze Cattoliche, alla somma che venisse concordemente stabilita per provvedere alla spesa per tale esercito. H Governo Pontificio si rifiuta risolutamente a partecipare a qualsiasi combinazione di questa specie, se prima non ha salvaguardato il principio che si sforza a propugnare ad oltranza, che gli venga restituito in tutta la sua integrità il territorio che possedeva prima della guerra dell'anno scorso. 3>
1) Un'altra ipotesi è possibile: che, cioè, pur sussistendo la affermazione, fosse invece mendace il fatto affermato. In tal caso il Gramont, informato della imminente nomina del Lamoricière, avrebbe voluto far credere al collega spagnuolo, sebbene non fosse vero, che la nomina avveniva col permesso della
Francia.
2) THOUVENEIM CU., p. 104.
3) Era probabilmente questa intransigenza ad oltranza che faceva dire a Vittorio Emanuele, il 16 aprile a Firenze, al conte Pasolini: e Ma a Roma proprio non credono o non capiscono più mente delle nostre cose d'Italia ! a PASOLINI, Memorie, 4* ediz., p. 337.