Rassegna storica del Risorgimento

1860 ; DIPLOMAZIA ; ROMA ; SPAGNA
anno <1937>   pagina <40>
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Gino Bandirli
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La nomina del Lamoricière era dunque avvenuta. E il Generale riferisce il Sandoval aveva posto come prima condizione al cardinale Antonelli di lasciargli completa libertà di azione in tutto quel che si riferiva al servizio militare, condizione che, sebbene a malincuore, il Cardinale, assue­fatto ad intervenire in tutto e a che non esistesse nel Governo degli Stati pontifici altra volontà che la sua, si è trovato nella necessità di accettare .
H Lamoricière continua a riferire il Sandoval che prima di venire a Roma aveva ispezionato le truppe delle Marche e del­l' Umbria, si' mostra sodisfatto della qualità dei soldati, ma trova cat­tiva e scarsa la ufficialità, quasi inservitile l'armamento di cui è dotato tutto l'esercito e difettosissima la sua organizzazione. Non poca fatica gli costeranno le riforme delle quali si occupa con la maggiore alacrità e sarà costretto a reclutare molta gente fuori degli Stati Pontifici se vuole aver fiducia nella truppa ai suoi ordini, perchè non può averla in quella ora esistente, poiché, secondo quanto mi ha assicurato il Generale Marchese de Gregorio, Comandante della la Divisione, le diserzioni sono molte e sorpassano il numero di quelle che si avevano l'anno passato quando scoppiò la guerra tra l'Austria e il Piemonte.
L'esercito pontificio si comporrà oggi tutt'al più di 17.000 uomini, compresi da 4 a 5.000 gendarmi, e non credo che queste forze, così come sono organizzate, bastino a mantenere l'ordine negli Stati Ro­mani se giunge ad effettuarsi, come ora si assicura con insistenza, la evacuazione delle truppe francesi. Qualsiasi movimento aggressivo da parte dei Piemontesi stabilitisi nelle Legazioni o, comunque, la necessità di adibire la maggior parte di tali forze nel presidiare le Marche e l'Umbria per tenere in freno coloro che già son padroni del territorio limitrofo, lascerebbe questa Capitale senza la guarnigione in dispensabile per reprimere i rivoluzionari che qui non dan tregua e che se nelle ultime sommosse [asonadas] han ceduto facilmente è stato assai più per la forza morale che per quella materiale data a questo Governo dalla permanenza a Roma della Divisione francese.
Ma la nomina del Lamoricière non bastava a togliere al cardinale Antonelli la ingerenza su quella preparazione militare