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AUMato I* ofteàli<U jg toMii lcebtuw a Mao *, I'SÌNI iii>.'.*b J.> U 4St?u- .uautu iì epiireaiifta di ice i md aajtttì. Non vi dissimilo Vff mia *<<K-4 net riconoscer* -*' * malgrado .lollnsu* dolwiwadl wuu [ i ?.'uK>m oovtacentlsaUne udito ti Hsvolp* UH} AIIIIPO , ejjjiJ persiste ancora in rinatarU (sto) l'abbraccio fraterno. Kon *"i dsfpto del ano gran enei** étaoteniro UH.' puntiglio cfee in fondo lo accora, * 411*1 ch'e poggio porterebbe la éottsigttitòsRi fittole dell rovina di una inaeebina, la 4J cut fabbrica mal ti reggeranno scnsit le basì soUdissime cVeasl ceooecnqo. Ola per fatalità senio nottua, a oc cominciano oiaentiri gli eflcttfc Meo JJMÓ dirvi *to manto.
Auguro bene 4?ognj niU perenta, dacché Jt voto dal vostro cuore mi <F assicurato; po*nno, i miei .caldissimi a vostro riguardo sortire un buon effetto, ed avrete feliciti* olla terrò.
.Hi amici vi risalutano cordialmente, in inpecial modo la sig.ra Ma-ria (Janesia*) ed 0 sordo poveretto3. Ricevete l'abbraccio dell* Amicagli bacie della Madre gelosa d'cutrwnta le don qualità, ebe saprà conservarsi Sino all'altiwo sopirò.
Amica e Madre aif.nm I B[foaora].
P. J Vi prego fu-'sapere al comune amico mio die nell'entrante settimana facilmente muterò di': alloggio per andarmene in via Loiuollini, rimpetto alla farmacia ove una fruttarola occupa il portico della case scelto al quinte pianoV e questo per ogni buona cautela. Addio di nuovo.
Ieri aera 2 eorr. tornava dalla sua peregrinazione la slg. Antonietta ò .compagnia.
t Bartolomeo Aeuarons. * Massimo Moutesrmolo. 3 Filippo Bettlni, 4lvcato aordo eoa* sappiamo.