Rassegna storica del Risorgimento
BRATTI ANDREA
anno
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1937
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pagina
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1427
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FONTI E DOCUMENTI
IuN VESCOVO NAPOLEONICO
La vita di mona. Andrea Bratti di Gapodistria, vescovo di Forlì e barone del Regno italico,1) non contiene azioni di straordinaria importanza, né egli fa un personaggio che abbia avuta una parte eccezionale negli avvenimenti del suo tempo, ma però colle sue tempestose vicende, ci può illuminare sulle condizioni, nelle quali si trovarono, come lui, molti altri dignitari ecclesiastici dell'età napoleonica, divisi fra il desiderio di nuovi ordinamenti imperiosamente richiesto dalla decrepitezza dei vecchi, ed i vincoli imposti loro dalla disciplina della chiesa. Un anonimo che s'occupò, qualche anno fa, d'alcuni fatti occorsi al vescovo Bratti a Forlì, osservò giustamente, a questo proposito, che
il dominio francese segnò il periodo più. critico che abbia attraversata la coscienza (religiosa)... Problemi sociali, nazionali, politici, economici s'affacciavano e trovavano le coscienze imbarazzate nel coordinare principi supremi di religione, di morale, di vita, colle ragioni contingenti e passeggere di sistemi sociali e di situazioni esterne. Avevamo così audacie inconsulte e reazioni stolte, fra le quali ondeggiava il sentimento religioso.2)
Della giovinezza del Bratti quasi nulla mi fu possibile raccogliere: egli nacque a Capodistria il 22 dicembre 1759 da Andrea Tomaso Bratti, un possidente della bella città istriana. Fra i suoi parenti si può citare un Alessandro che nel 1778 era stato nominato Almiraglio, cioè, nel linguaggio della Serenissima, comandante del porto, con decreto del Podestà veneziano N. H. Girolamo Dona. Fra i fratelli, c'era un frate Giovanni Battista, che, nei tempi del Regno italico, dopo la soppressione dei conventi, fu vicario di suo fratello nella diocesi di Forlì. Quali occupazioni abbia avuto il Bratti prima del 1801, anno nel quale divenne canonico del capitolo vescovile di Gapodistria, non ho
1) Debbo qui ringraziare le gentili persone che m'aiutarono nella ricerca degli scarsi dati relativi al vescovo Bratti, cioè il senatore marchese Albicini il marchese G. Monsignani Sassatelii ed il bibliotecario coinm. Porgali di Forlì, il comm. Vittani sovrintendente del R. Archivio di Stato di Milano e il prof. Monti sovrintendente al Museo del Risorgimento della stessa città, il prof. Attilio Bratti di Capodistria.
2) L'articolo dell'anonimo fu pubblicato nel periodico religioso di Forlì La Madonna del Fuoco del giugno 1923. L'autore trasse partito dei documenti esistenti nella cattedrale di Forlì.