Rassegna storica del Risorgimento

BRATTI ANDREA
anno <1937>   pagina <1430>
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Pier Silverio Leicht
del secolo XVIII, gli ascritti dovevano esser cristiani, e gli ebrei ne erano assolutamente esclusi, così che ancora nel 1809 la loggia israeli­tica di Francoforte era esclusa dalla comunità delle altre logge masso­niche della Germania. Tutto questo può spiegare lo strano e ripugnante connubio di logge e d'ecclesiastici dell'Istria, che però, come si disse, aveva a sua prima base l'ostilità contro la dominazione austriaca ante­cedente. Così in un altro rapporto, il Muzzi parla del vescovo Baldi di Pirano che aveva nell'omelia di Pasqua, inveito contro la casa d'Austria e consegnato, a dimostrazione di questi suoi sentimenti, al pre­fetto, il diploma di consigliere intimo che aveva avuto dall'imperatore Francesco d'Austria-Lorena.
Quanto al Bratti, sarà egli veramente stato ascritto alla loggia, come la spia austriaca riferisce ? Non credo che le informazioni di questi confidenti sian da prendere come assolute verità. Per il Bratti c'è anche da osservare che, fra le accuse mossegli, nei tempi difficilissimi che s'iniziarono per lui coll'awento del pontefice Leone XII, non consta che ci sembra ci sia stata quella d'aver appartenuto alla massoneria; essa non è affatto ricordata dai cronisti di Forlì che s'occuparono di quei disgraziati casi, come vedremo in appresso. Il Bratti era qualificato dal Muzzi emissario della Francia e dovette certamente essere per­sona assai stimata dai dirigenti d'allora, giacché da un altro informa­tore sappiamo che il prefetto Calafati lo aveva mandato a Parigi quale deputato presso il Governo francese. Fu allora il Bratti cono­sciuto dall'imperatore? L'ipotesi sembra verisimile e può spiegarci le successive fortune del prelato capodistriano; egli fu infatti nomi­nato vescovo di Forlì, con decreto di Napoleone FU gennaio 1807. Il seggio era vacante per la morte di mona. Mercuriale Prati avvenuta U 20 ottobre 1806.
La nomina del Bratti suscitò, come si può immaginare, non poco scalpore a Capodistria. In uno dei suoi rapporti, il Muzzi racconta che un tale prete Urbanaz esaltava l'imperatore d'Austria il quale:
non cllegge (aie) vescovi quelli ohe sono franchi muratori, come l'imperatore di Francia ellesse per vescovo il canonico Brati di questa cattedrale franco muratore, nella città di Forili . E continua : l'Urbanaz fu immediatamente dal Calafati prefetto condannato ad esser privo dal confessare e predicare per un anno intero .
i) Non manca, del resto, anche in altro provinole il ricordo di fatti consimili veri o supposti* Basti per ciò consultare le liste pubblicate dal Luzio, op. cit. per la Lombardia. Quanto alla Romagna, il CASSI nella sua opera sul Cardinale Consàtvi cita un rapporto d'un confidente austriaco nel quale si asserisce che un canonico della cattedrale era stato venerabile della loggia della stessa Forlì.