Rassegna storica del Risorgimento

BRATTI ANDREA
anno <1937>   pagina <1435>
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Un vescovo napoleonico 1435
dalla storia di Forlì manoscritta di Giuseppe Galletti, die si conserva nella biblioteca comunale di quella città, sappiamo che l'infelice vescovo si recò in uno dei primi giorni d'aprile ad Imola dove Pio VII era ritor­nato il 2 di quel mese reduce dall'esilio e chiese d'essere ricevuto dal pontefice; questi, però, udito il nome del vescovo si accigliò e fece rispondere negativamente. Il Bratti riflettendo sulla ripulsa, pensò che ne potesse esser causa la lettera, che abbiamo più sopra riassunta, da lui diretta al principe Eugenio viceré d'Italia. Che fare ? Evidente­mente il vescovo non poteva far altro che ritrattare le imprudenti dichia­razioni fatte nella lettera stessa ed allora, dopo un secondo tentativo d'ottener udienza, pure respinto, mons. Bratti decise di far in modo di entrare inosservato nella sala nella quale Pio VII riceveva. Riportiamo le parole del Galletti che, di certo, raccolse questi particolari da persone che ne avevano avuta conoscenza da testimoni contemporanei, forse dal canonico Romagnoli che, in tale occasione, accompagnò il Bratti ad Imola.
Si ricondusse (mona. Bratti) al palazzo Vescovile* dice il Calletti, e, salite le scale, penetrò francamente nell'anticamera di S. S. Trovate ivi molte persone che veni­vano introdotte, si frammischiò ad esse e con esse passò egli pare nella stanza del Pontefice. Comparso alla di Ini presenza, aspettò che le persone introdotte sortissero poscia in una mano avente il foglio di ritrattazione e nell'altro un fazzoletto col quale tergersi le lagrime gli si presentò davanti e disse: Beatissimo Padre, mi presento ai piedi della Santità Vostra col pentimento nel cuore per aver mancato ai miei doveri e per aver amareggiato colla mia condotta le paterne viscere di V. S. Io ebbi la debolezza di firmare il 7 febbraio 1811 un indirizzo diretto al Principe Vice-Re d'Italia che, reso in seguito pubblico colla stampa, produsse l'ammirazione e lo scandalo universale . Non par necessario riprodurre tutto il testo della ritrattazione, nella quale il vescovo protesta la sua devozione alla Santa Sede e dichiara di volere mediante il Divino Aiuto, riparare ai (suoi) falli con una condotta esemplare, zelante e quale si conviene ad un vescovo . Terminata dal vescovo, continua la narrazione del Calletti, la lettura della ritrattazione il Santo Padre gli fé segno d'alzarsi ed egli alzatosi lo prese per mano e con parole affettuose gli fé conoscere d'averlo rimesso nella sua grazia.1)
Si comprende la gioia di mons. Bratti, il quale potè così ritornare a Forlì avendo raggiunto i suoi desideri. Accompagnato dal suo segre­tario don Domenico Bolzoni e dal maestro di Camera don L. Cicognani, il vescovo di Forlì andò ad incontrare, il 15 aprile, il buon pontefice al limite della sua diocesi e poi fu a riceverlo alla porta della cattedrale,
l) Devo l'indicazione di questi brani alla somma cortesia del prof, comm. Bene­detto Pcrgoli, direttore della Biblioteca comunale di Porli, che li lece per me trascrìvere dal ne. II posso citato ai trova nel voi. II, pp. 181-193.