Rassegna storica del Risorgimento
BRATTI ANDREA
anno
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1937
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pagina
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1437
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Un vescovo napoleonico 1437
del Fuoco in tutto il suo splendore ed a tal fine strinse nel 1823 nn concordato col comune di Forlì.
L elezione dì Leone XII a successore di Pio VII, mutò questa condizione di cose, giacché essa rappresentò la vittoria della corrente più rigida, contro le idee concilianti e favorevoli a ragionevoli riforme, del cardinal Consalvi. Chi legga le bellissime pagine che alla fine del Consalvi dedicò Massimo d'Azeglio nei suoi Ricordi, ritrarrà un'immagine vivissima di quel brusco e radicale mutamento. Si comprende come mons. Bratti dovesse essere uno dei designati a subire le conseguenze di esso e difatti si appuntarono contro di lui accuse d'ogni genere mosse in p articolar modo da una parte del capitolo che gli era contraria. Pellegrino Baccarini nella sua Storia di Forlì parla di malevoli e sconoscenti canonici uniti a qualche indegno cittadino , di vendette e calunnie date allo scopo di far espellere dalla città e diocesi un vero seguace dell'etica Cristiana, come veramente lo era il nostro Bratti l)
Il Calletti ricorda che il Gonfaloniere riunì i Consiglieri nel giorno 30 giugno
e tatti, meno due, venuti allo scrutinio emisero il loro voto a favore del vescovo, sanzionando con esso la religiosa ed esemplare vita da ini condotta, la carità cristiana esercitata, l'integrità dei costumi mantenuta.
Lo stesso fecero molti cittadini e tutti i parroci di campagna e di città meno due insigniti del titolo di canonici . Così pure si dichiararono a favore del vescovo i Padri Domenicani ed i Cappuccini ed il clero dello Stato toscano dipendente dalla diocesi di Forti volle anch'esso unirsi a tale manifestazione con
la dispiacerla di scorgere nella persona dell'integerrimo Bratti un nomo ingiustamente oppresso e perfidamente calunniato.?)
Il 18 luglio il vescovo fa citato a comparire a Roma dinanzi alla Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari. Tale invito gli pervenne il 13 giugno 1827, Egli cercò d'esimersi, ma poi, dinanzi ad una nuova comminatoria, il 19 luglio partì per Roma. Il governo della diocesi fu affidato a mona. Filippo De Àngelis vescovo di Lucca, inviato a Forlì quale vicario e visitatore Apostolico. Secondò le notizie che son contenute
i) PEGGHINO BAGCAKINI, Storia di Farli, II, p. 1177 e scgg. 2) G. GALLETTI, op. di., II, pp. 584-588.